Segnalazione | “L’isola di Wight. Il primo grande festival della musica rock” di Guido Michelone

«Tra jeans e minigonne, danze e spinelli, utopie e desideri, l’affascinante racconto di un’epopea che ha rivoluzionato canzone, cultura e immaginario collettivo di chi allora aveva vent’anni o poco più». Dalla prefazione di Jesse Chastain Dayle

Quando si pensa all’inizio dei megafestival rock degli anni Sessanta, il pensiero corre in fretta verso Woodstock (luglio 1969). Tuttavia, nell’Europa della contestazione, qualcosa di diverso accade già un anno prima. È il 31 agosto 1968 quando diecimila hippy in estasi applaudono musicisti beat, pop e folk come Jefferson Airplane, Smile e Tyrannosaurus Rex: quel torrido giorno si consacra alla storia del rock e della cultura in generale l’isola di Wight, splendida location britannica bagnata dalla Manica.

Da allora, l’Isle of Wight Festival vanta due edizioni successive fenomenali: nel 1969 c’è il ritorno in scena del mitico Bob Dylan, e nel 1970 il trionfo con Jimi Hendrix e Jim Morrison davanti a circa settecentomila fan in delirio. Dopo trent’anni di silenzio, l’isola di Wight ritorna protagonista nel 2002: da allora, ogni estate, qui si alterna il meglio del sound generazionale. Ma per tutti rimarranno impresse le edizioni 1968, 1969 e 1970, che fanno cantare ai Dik Dik «sai cos’è l’isola di Wight…» In questo libro, arricchito da excursus storici, politici e culturali, Guido Michelone racconta l’epopea che ha cambiato per sempre il modo di vivere, pensare, vestire e amare di un’intera generazione.

L’autore

Guido Michelone è docente di Storia della musica afroamericana all’Università Cattolica di Milano e di Storia della popular music e di Storia del jazz presso il Conservatorio Vivaldi di Alessandria. Già collaboratore di testate quali «Musica Jazz», «Ritmo», «Jazzit», è da vent’anni critico musicale per «Buscadero» e «il manifesto». Ha all’attivo una decina di opere letterarie (narrativa, poesia, teatro) e una quarantina di saggi su jazz, rock, folk, colonne sonore, tra cui l’ormai classico Il jazz-film. Ha scritto anche monografie su Beatles, Clash, Fabrizio De André e Vasco Rossi. Per Diarkos ha pubblicato Rolling Stones. Non è solo rock and roll (2022).

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“La strada di casa”, di Kent Haruf

“La strada di casa” di Kent Haruf ci riporta tra le strade della cittadina di Holt

Il libro che sto per raccontarvi è una lettura che rientra nella Challenge Un anno tra le pagine. Questo mese era prevista la lettura di un autore americano o di un libro ambientato in America e io ho scelto “La strada di casa” di Kent Haruf.

Si tratta per me di un ritorno ad un autore che ho molto amato. Di lui ho già letto la “Trilogia della pianura” e “Le nostre anime di notte”. Questa volta la mia attenzione si è dedicata a “La strada di casa” (NNEditore), un libro che avevo da molto tempo tra gli scaffali della mia libreria.

Kent Haruf è diventato uno dei miei autori preferiti e ne trovo la conferma anche in quest’ultima lettura.

“La strada di casa” è ambientato nuovamente nella cittadina di Holt. Chi conosce Kent Haruf sa bene che tutta la sua produzione si concentra nelle storie di vita di questa cittadina frutto dell’immaginazione dell’autore e che orientativamente si trova nel Nordamerica

Holt è un groviglio di situazioni, di personaggi che mettono in evidenza le fragilità, i disagi, ma che solleva anche questioni di carattere morale e civile. In quest’ultimo romanzo, ciò che viene analizzato è il tema della giustizia.

La domanda che il lettore si pone al termine della lettura e che cos’è la giustizia? Chi è che deve amministrare la giustizia? È giusto che lo faccia esclusivamente un tribunale o che siano i cittadini a decidere e a prendersi la propria giustizia?

La storia di Jack Burdette ci serve proprio a sciogliere questo nodo. Spesso la giustizia non permette che ci sia giustizia. Al di là di questo tema, che è particolarmente complesso, è molto interessante come l’autore riesca a rendere la psicologia dei suoi personaggi attraverso tratti semplici e descrizioni essenziali.

Jack Burdette è un villain, è un uomo intelligente, astuto e che piace alle donne, ma le sue qualità positive vengono declinate verso cause sbagliate e a pagarne le spese sono esclusivamente i bravi cittadini.

In questo romanzo troviamo anche il vinto, che individuo della figura di Jessie, la moglie di Jack. QQQqquesta donna è vittima di una scelta azzardata, cerca in tutti i modi di ristabilirsi, ma la sorte le è contraria, poiché purtroppo sarà costretta a soccombere fino alla fine.

Kent Haruf con questo romanzo si conferma un narratore d’eccezione, che con un finale aperto ci fa desiderare fortemente il ritorno ad Holt per la scoperta di nuove storie e nuovi personaggi. Purtroppo, ci ha lasciati nel 2014 ed Holt è destinato a rimanere una città sospesa nella finzione narrativa.

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Segnalazione | “Cum Clave – L’ambizione degli uomini sotto lo sguardo del Giudizio Universale” di Giovanni Silvestri

È uscito in tutte le librerie e negli store digitali “Cum Clave – L’ambizione degli uomini sotto lo sguardo del Giudizio Universale” (Bookabook) di Giovanni Silvestri

Il Papa è in fin di vita e vuole programmare la sua successione. Sente di avere poco tempo a disposizione per portare a termine la rivoluzione che aveva in mente per la Chiesa. Appena dimesso dall’ospedale, riunisce la sua corrente di Cardinali per individuare un porporato da votare durante il Conclave che si svolgerà alla sua morte. La notizia della sua dipartita è un’occasione per i Cardinali che vogliono bloccare la rivoluzione appena iniziata e riportare la Chiesa su posizioni più conservatrici. Inizierà così una lotta di potere che in pochi giorni deciderà il futuro del mondo cattolico.

“Cum Clave – L’ambizione degli uomini sotto lo sguardo del Giudizio Universale” nasce per colmare un vuoto: affrontare le dinamiche che potrebbero crearsi prima e durante un Conclave. L’ambizione dei Cardinali, le loro strategie per essere votati o per vedere eletto il proprio favorito come nuovo Papa. Ma non solo.

Giovanni Silvestri ha ritenuto interessante creare e sviluppare le dinamiche politiche all’interno della Chiesa, tenendosi lontano da surreali omicidi e fantasiosi finali. Ha creato così figure di Cardinali con precise visioni politiche sul futuro della Chiesa, raggruppandoli in due grandi gruppi: i progressisti e i conservatori. Affianco a loro figure più moderate. Il quorum per l’elezione non verrà raggiunto da nessuno dei candidati. E dopo la decima votazione nessuno avrà reali possibilità di essere eletto. Così entrambi gli schieramenti appoggeranno qualcuno che, non essendo più tanto giovane, non avrà prospettive di un lungo papato. Adesso, tutti potranno essere eletti.

“Cum Clave non è un libro storico: non tratta di eventi accaduti e non descrive personaggi realmente esistiti”, spiega l’autore. “Mi ha sempre affascinato la segretezza che contraddistingue un Conclave da qualsiasi altro tipo di votazione ed elezione. Sono rapito da tutto quello che succede all’interno della Cappella Sistina in quei giorni. Per questo ho portato avanti alcune ricerche: sono tanti, infatti, quelli che conoscono le dinamiche e che, dopo essere usciti dalla Cappella Sistina condividono i ricordi di quei giorni con amici, giornalisti o uomini politici. Questo mi ha consentito di accedere a un buon numero di informazioni che mi hanno dato un’idea abbastanza precisa di quali reti e accordi si sviluppino tra i Cardinali.  Il mio romanzo non vuol essere una critica generalizzata verso la figura di alcuni Papi. Né voglio sminuire un evento così significativo per milioni di Cristiani. Per questo avevo dei timori quando l’ho scritto. Mi sono venute in aiuto le parole pronunciate nel 1997 da Papa Benedetto XVI quando, ancora Cardinale, rispose ad una provocatoria domanda su quanto lo Spirito Santo incidesse sulla scelta dei Cardinali nell’elezione del Pontefice: “Direi che lo Spirito Santo non prende esattamente il controllo della questione, ma piuttosto – da buon educatore qual è – ci lascia molto spazio, molta libertà, senza pienamente abbandonarci. Così che il ruolo dello Spirito dovrebbe essere inteso in un senso molto più elastico, non che egli detti il candidato per il quale uno debba votare. Probabilmente l’unica sicurezza che egli offre è che la cosa non possa essere totalmente rovinata. Ci sono troppi esempi di Papi che evidentemente lo Spirito Santo non avrebbe scelto”.

L’Autore

Giovanni Silvestri, classe 1988, vive a Pratola Peligna (AQ). Impegnato in politica fin da giovanissimo, ha lavorato presso l’Ufficio di Presidenza della Provincia de L’Aquila. Per due anni ha condotto un programma radiofonico presso un’emittente locale, dedicato allo sport e alle storie degli atleti. Legge molto, soprattutto gialli, ma anche narrativa, biografie di sportivi, saggi politici e classici. I personaggi dei suoi testi nascono durante le lunghe passeggiate in campagna. 

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“Quella cosa che chiamiamo vita”, l’emozionante raccolta di racconti di Valentina Bardi

“Quella cosa che chiamiamo vita”, l’emozionante raccolta di racconti di Valentina Bardi, edita dalla casa editrice Bookabook

Valentina Bardi ha da pochi mesi annunciato l’uscita del suo nuovo libro, “Quella cosa che chiamiamo vita”, una racconta di racconti edita da BookaBook, che io ho avuto il piacere di leggere. Inutile ribadire che amo molto le raccolte di racconti, ma quello che devo sottolineare è che Valentina Bardi si conferma una narratrice eccezionale. Dopo “Ventiquattro”, il suo romanzo d’esordio, la Bardi torna a raccontarci l’umanità, le sensibilità, i sentimenti e lo fa con una maestria tale da coinvolgere il lettore più disattento.

La scelta dei racconti credo sia perfetta per spiegare anche il titolo dell’opera. La vita dell’uomo, con le sue tantissime sfaccettature, non può di certo essere rinchiusa in categorie fisse o in una sola storia e questo ce lo dimostrano le vicende dei protagonisti che si succedono nei diversi racconti. Bambini, giovani, adulti devono affrontare la vita, spesso costellata di insidie e di complessità.

Così come accade a Rachele, che nella seconda storia della raccolta, dice: “Non c’era poi tutto questo bisogno di arrampicarsi sugli alberi, o vedere vipere, o avventurarsi fino alla cascata delle farfalle. Le cose le poteva anche semplicemente immaginare e tenere dentro di sé”. Una riflessione, quella della giovane Rachele, che ci fa riflettere sui desideri, sulle aspirazioni, ma anche sulle effimere esigenze di cui l’uomo d’oggi sente uno spasmodico bisogno.

Leggi anche: INTERVISTA | VALENTINA BARDI, AUTRICE DI VENTIQUATTRO SI RACCONTA

Dal primo all’ultimo racconto, il lettore compie un viaggio attraverso le esperienze, ma anche le età dell’uomo, permettendogli di comprendere, con occhi diversi, una umanità che deve fare i conti con il disagio, con il dolore, con il distacco, la solitudine, la delusione, ma anche con l’amore, il desiderio e “il dubbio costante e doloroso di essere sul punto di risolversi e la paura di sbagliare”.

Valentina Bardi sa vedere nel cuore delle persone e sa trasformare quel sentire in parole e storie avvincenti. Grazie al suo stile narrativo pulito, privo di inutili orpelli, ci restituisce un quadro chiaro dell’esistenza, privo di artifici artificiosi, ma dalle pennellate decise e chiare. Solo attraverso la ricerca e il continuo indagare nelle pieghe del nostro vissuto, potremmo un giorno capire la complessità di “Quella cosa che chiamiamo vita”.

Salone del Libro – Città di Portici, la seconda edizione dal 4 al 6 maggio 2023

Tra gli ospiti della seconda edizione: Dacia Maraini, Maurizio De Giovanni, Lorenzo Marone, Chiara Gamberale, Marino Niola ed Elisabetta Moro.

Sarà il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa ad ospitare, dal 4 al 6 maggio 2023, Libri in viaggio, la seconda edizione del Salone del Libro – Città di Portici organizzato dal Liceo “Quinto Orazio Flacco” di Portici (NA).

Più di 50 autori, 30 case editrici, decine di eventi tra laboratori, tavole rotonde, presentazioni, spettacoli teatrali e musicali animeranno la tre-giorni del Salone del Libro.

L’evento vedrà la partecipazione di partner e sponsor importanti, rappresentanti delle istituzioni, non solo territoriali e, soprattutto, il coinvolgimento di tutte le scuole del territorio. – commenta orgogliosa la dirigente scolastica del Liceo “Flacco”, Iolanda Giovidelli – Questi dati fotografano lo straordinario sforzo organizzativo condotto dallo staff della nostra scuola che ha costruito questo appuntamento con infaticabile impegno. A tutti quanti va il mio personale ringraziamento che, naturalmente, estendo a chi con forza e convinzione ha sostenuto e concorso a realizzare questo progetto: Fondazione FS Italiane, Museo Ferroviario di PietrarsaRegione CampaniaComune di PorticiMuseo Diocesano di Napoli, con la collaborazione, tra gli altri, di Centro San Ciro e Banca di Credito Popolare”.

Autori e case editrici rappresentano un equilibrato mix di realtà nazionali e di espressioni del territorio. In qualche caso, come Maurizio De Giovanni, i due elementi si fondono: il popolare scrittore ha, infatti, trasformato Napoli nel più affollato set della serialità televisiva. Oltre a lui, tra gli ospiti più attesi, Dacia Maraini – che riceverà la cittadinanza onoraria da Vincenzo Cuomo Sindaco del Comune di Portici – Chiara GamberaleLorenzo MaroneUgo CardinaleMichelangelo IossaMarino Niola ed Elisabetta Moro. Uno spazio notevole sarà assicurato alla poesia, grazie al contributo di alcuni tra i più noti protagonisti del settore in Italia.

L’anteprima del Salone del Libro di Portici è prevista al Museo Diocesano di Napoli, il prossimo 27 aprile, con la tavola rotonda “Dalla cattiva strada alla retta via”, che vedrà la partecipazione, tra gli altri, di Monsignor Adolfo RussoNino DanieleGianluca GuidaSamuele Ciambriello.

“Alcuni dei laboratori – prosegue la d.s. Iolanda Giovidelli – si svolgeranno nella vicina sede del liceo, in via Scalea, 30. Si tratta di attività pensate soprattutto per i nostri giovani, ai quali è essenzialmente dedicata la manifestazione. Realizzati con la partecipazione di prestigiosi protagonisti del panorama culturale italiano, i laboratori vedranno protagoniste le scuole del territorio. I redattori di Comete, il nostro giornale scolastico on-line, cureranno l’ufficio stampa della manifestazione. La testata, regolarmente registrata, grazie a una convenzione con l’Ordine dei Giornalisti, permetterà ai nostri studenti di diventare pubblicisti al termine del percorso previsto dalle norme vigenti. Nella giornata di apertura ci sarà un dibattito dedicato alla condizione della donna e l’attrice Cristina Donadio ci emozionerà con letture drammatizzate dal libro “D” di Angela Procaccini. Nella giornata di chiusura è previsto un evento al quale tengo molto che sarà introdotto dall’Assessore regionale all’Istruzione Lucia Fortini: si tratta di una tavola rotonda, moderata dal Presidente dei Maestri di Strada Cesare Moreno, alla quale prenderanno parte, oltre al prof. Mantegazza, gli studenti di diversi istituti del territorio per raccontare la loro idea di scuola”.

Il leit motiv della manifestazione è il viaggio. L’itinerario tra dimensione letteraria e vivere quotidiano è illustrato nel manifesto di presentazione: “Ogni libro rappresenta un porto sicuro o un rifugio segreto, una fuga dalla realtà, ma anche un’opportunità di crescere e di mettere in discussione sé stessi, le proprie scelte e la propria visione del mondo”.

“Quando si legge – conclude la Giovidelli – la storia non appartiene più all’autore o ai personaggi, ma diventa parte integrante di noi stessi e della nostra vita”.

Segnalazione | “PICASSO – La Mala Arte” di Michela Tanfoglio

“Picasso – La Mala Arte” è un viaggio appassionante e autentico nella vita del grande Maestro, che sa svelare l’uomo dietro il mito.

È disponibile in libreria e negli store digitali “PICASSO – La Mala Arte” (La Corte Editore) il libro di Michela Tanfoglio, agente letterario, editor e scrittrice. A cinquant’anni dalla morte del Maestro, uno straordinario ritratto dell’uomo che ha rivoluzionato la Storia dell’Arte, tra le tinte accese delle sue ardenti passioni e le ombre fosche dei suoi lati più oscuri. L’autrice vi farà conoscere Picasso in tutte le sue sfaccettature, attraverso un’attenta e documentata ricostruzione, potrete entrare nella vita del più grande artista del XX secolo, scoprendo i sentimenti e le ossessioni che ha saputo trasformare in opere immortali.

“Qualcuno mi ha definita la nuova Madame Picasso, ma, scherzi a parte, le mie ricerche si sono basate solo su fonti certe e ho evitato ogni genere di pettegolezzo. Quando mi si chiede, però, che idea io mi sia fatta su Pablo Picasso mi viene solo da dire questo: Abele è morto e siamo tutti figli di Caino. Dedico Picasso – La mala arte allo scrittore Carlo F. De Filippis, con il quale avevamo creato la DeFilippisi&Tanfoglio Associati e che ha lasciato un vuoto incolmabile nella mia vita”, commenta Michela Tanfoglio.

Sinossi

In una Parigi di inizio Novecento, tra bordelli, caffè, artisti e intellettuali, un giovane andaluso, partito da casa con pochi soldi in tasca, diede inizio a una Rivoluzione che cambiò per sempre il mondo dell’arte.

Ambizioso, egoista, geniale, certo delle proprie doti, Picasso è l’esempio di colui che decise di realizzare un sogno e ci riuscì. Grazie a una documentata e attenta ricostruzione, l’autrice ci conduce attraverso un intero secolo, sulle tracce di uno degli artisti più geniali e rivoluzionari della storia.

Ma chi era davvero Pablo Picasso? Quali erano i suoi punti di forza, le sue ossessioni, le sue debolezze, i suoi lati più oscuri?

L’opera artistica di Picasso è sicuramente una delle più autobiografiche che siano mai esistite e, attraverso le relazioni travagliate con Fernande Olivier, Eva Gouel, Olga Khokhlova, Dora Maar, Marie-Thérèse Walter, Françoise Gilot e Jacqueline Roque, il libro rivela come le donne abbiano da una parte ispirato e influenzato la sua arte e come la stessa, dall’altra, abbia lasciato cicatrici indelebili nelle loro vite.

Biografia

Monteclarense di origine, classe 1983, vive da circa vent’anni a Torino. Nel 2016 fonda l’agenzia editoriale e letteraria EditReal. Editor, ghostwriter e organizzatrice di eventi letterari, nel 2020 apre e cura una mostra d’arte contemporanea a Torino dal titolo “Carne e Sensi”. Nel 2021 riceve il premio come “Miglior editor d’Italia”. Picasso – La mala arte è il suo primo libro con La Corte Editore, in tutte le librerie dal 7 aprile 2023.

Segnalazione | “I Malatesta. Filosofia, sentimento e guerra nella storia di una dinastia” di Pierluigi Moressa

Le vicende di una stirpe che diede uomini d’arme ai campi di battaglia, beati alla Chiesa e filosofi all’Umanesimo

Arriva nelle librerie e negli store online il libro di Pierluigi Moressa, edito da DIARKOS e intitolato “I Malatesta. Filosofia, sentimento e guerra nella storia di una dinastia“. Il volume è inserito nella collana “Storie”.

Sinossi

Dai domini estesi fra la Romagna e le Marche, dalle rocche di collina e di pianura, dalla biblioteca cesenate e dal tempio riminese, il segno impresso dalla famiglia Malatesta sui propri territori è documentato non solo delle epoche della storia, ma anche dal lascito dello spirito. Singolare fu, infatti, la commistione tra la forza delle armi e l’elevazione del pensiero che permeò gli atti di questa casata. Tracciarne la vicenda, che va dagli echi ferrigni del Medioevo agli ultimi splendori del Rinascimento, significa illustrare un segmento della storia italiana e dar conto degli sviluppi del potere come un atto politico e insieme estetico, tra desideri di espansione, perigliose alleanze e atti esecrabili. In questo affresco di filosofia e guerra, ampio spazio è dato alle vicende d’amore e di morte della casata. I profili di Francesca da Rimini e di Parisina Malatesta ispirarono poeti, romanzieri e musicisti e lasciano ancora echi di nostalgia in chi al potere della morale e della ragion di Stato sa dar valore alla potenza dei sentimenti.

L’Autore

Pierluigi Moressa (Forlì 1959), medico psichiatra, membro ordinario della Società psicoanalitica italiana e giornalista pubblicista, ha scritto saggi su figure appartenenti al mondo dell’arte e della cultura; si è dedicato all’approfondimento di temi locali, pubblicando alcune guide storico-artistiche riguardanti città e luoghi della Romagna. Ha partecipato come relatore a convegni in tema clinico e di storia della medicina; suoi articoli sono apparsi su riviste a varia diffusione. Per Diarkos ha pubblicato Caterina Sforza. Potere e bellezza nel Rinascimento (2022).

Segnalazione | Appunti di viaggio, la nuova avventura editoriale di Francesco Buzzolan

Questo testo è dedicato in primis al viaggiatore professionale che nello svolgimento del proprio lavoro ha l’opportunità di scoprire luoghi, persone e situazioni nuove.

È disponibile in libreria e negli store online “Appunti di viaggio” (CTL Editore) la nuova avventura editoriale di Francesco Buzzolan che contiene un mix tra “istruzioni per l’uso” e un saggio dedicato al viaggiatore professionale (e non). Questo testo è il preludio di un’opera in corso di stesura nell’ambito delle relazioni professionali dove al centro c’è l’uomo, i suoi bisogni e le opportunità per auto realizzarsi in un mondo di per sé sempre più complesso. 

Secondo l’esperienza dell’autore Viaggiare è una delle più grandi opportunità al mondo per aprire la mente verso nuovi orizzonti e confrontarsi con il nuovo.

“Questo testo è dedicato in primis al viaggiatore professionale che nello svolgimento del proprio lavoro ha l’opportunità di scoprire luoghi, persone e situazioni nuove utili all’accrescimento del proprio bagaglio culturale e al raggiungimento di un diverso livello di consapevolezza – spiega Francesco Buzzolan – Dietro il fascino esotico che ogni viaggio porta inevitabilmente con sé si cela un mondo fatto di rituali, regole e disciplina atte a garantire la buona riuscita di ogni esperienza lontani da casa”.

Sinossi

APPUNTI DI VIAGGIO è un testo che ha tratto ispirazione dai miei frequenti viaggi dentro e fuori i confini nazionali, tra le nuvole, strade e autostrade, alberghi e ristoranti di ogni genere.

Il testo mette al centro il viaggiatore professionale e le prerogative legate a quella specie di vita parallela nella quale egli si trova per forza di cose immerso. Appunti di Viaggio è una sorta di manuale che coniuga istruzioni di tipo pratico con spunti e suggerimenti per la crescita personale; sembrerebbe essere un testo specifico per aspiranti professionisti ma in realtà si indirizza a tutti coloro che sono curiosi di scoprire le dinamiche legate all’organizzazione di un viaggio di lavoro e alle opportunità legate alla sfera prettamente personale.

Il viaggio è in un certo senso la metafora della vita, della quale si riesce a carpirne (in qualche modo) il senso solo dopo aver percorso tanta strada e consumato esperienze di ogni genere. Ecco che il valore della consapevolezza sarebbe in qualche modo sprecato se non condiviso nell’ottica del passaggio di testimone con qualcuno che potrebbe fare proprio qualche prezioso suggerimento.

L’Autore

Vicentino di origine, classe 1972, Francesco Buzzolan è un Manager che ha sviluppato tutto il suo percorso professionale nell’area Commerciale e delle Vendite, inizialmente in ambito nazionale per poi ampliare la sua esperienza esplorando l’affascinante mondo dell’Export.

Diplomato nel 1991, ha costantemente frequentato corsi di specializzazione in ambito Marketing, Comunicazione, Vendite e lingue straniere. Nel 2020 ha conseguito un Master in Business Administration come ulteriore accrescimento del suo bagaglio di conoscenze in ambito professionale.

Amante e appassionato della scrittura ha esordito per la prima volta nel 2020 in epoca di Pandemia da Covid-19 auto pubblicando a scopo benefico il testo TUTTO DA RIFARE contenente riflessioni personali sull’opportunità di ritrovare veri equilibri sulla base di valori e priorità personali in un mondo sempre più iniquo e complesso.

La condivisione per mezzo della scrittura è la realizzazione del sogno della vita, strumento efficacissimo di auto analisi e di confronto.

Segnalazione | Un Campari a Veracruz, il libro di Gianni Morelli

Un romanzo di sguardi, entusiasmi e illusioni. Una lunga rincorsa attraverso le chiacchiere di un bar pieno di storie, birre, Campari, scetticismo e partecipazione.

Dallo scorso 24 marzo è disponibile in libreria e negli store online “UN CAMPARI A VERACRUZ”, il nuovo romanzo dello scrittore Gianni Morelli, edito da Morellini Editore. Dopo “Amori, altopiani e macchine parlanti” (Garzanti) e “Rosso Avana” si completa la trilogia latinoamericana con una straordinaria narrazione intrisa di realismo magico.

“Questo è un romanzo di sguardi, entusiasmi e illusioni. Una lunga rincorsa attraverso le chiacchiere di un bar pieno di storie, birre, Campari, scetticismo e partecipazione. Alla ricerca di una regina senza nome e della sua limousine bianca che appare e scompare tra le ombre della Sierra, nel Messico meridionale”spiega Gianni Morelli.

Sinossi

Una notte, nel porto di Veracruz, Yani, un sarto italiano, vede sbarcare da una grande nave una limousine bianca su cui sale una donna misteriosa che diventa il suo sogno e il suo tormento. La rincorrerà, grazie agli amici del Bar Mocambo, fino alla città degli zapotechi, sulla costa del Pacifico. Nel difficile percorso verso la meta, le notizie vere e quelle false si intrecciano con altre vicende dei clienti del Mocambo, e con le loro discussioni. Il lento disvelamento del mistero continua a Juchitán, nel profondo sud del Messico, lato Pacifico, una cittadina famosa per le sue donne che guidano la vita della comunità. Dopo tutte le ipotesi fatte nelle notti del Mocambo, la donna misteriosa si rivelerà essere la regina del profumo Camay. Ha girato per mesi le città delle Antille e della Florida con la limousine bianca per fare propaganda. Lei e Yani si incontrano e si riconoscono, cercano di spiegarsi la magia di quella notte a Veracruz. Sotto le lenzuola certi dettagli non hanno più importanza.

L’autore

Gianni Maurizio Morelli è nato nella seconda metà del XX secolo. Ha viaggiato e vissuto in molti paesi, soprattutto in America Latina e negli Stati Uniti. Ha pubblicato il suo primo libro nel 1979. Ha lavorato per il Consiglio Nazionale delle Ricerche e dirige il laboratorio editoriale ICEIGeo di Milano.

È stato coideatore delle guide Clup. Ha collaborato e scritto, tra gli altri, per Istituto Geografico De Agostini, Franco Angeli, Smemoranda, Mondadori, Giunti, White Star, National Geographic. Ha pubblicato corsi di geografia per la scuola e numerosi saggi.

“Un Campari a Veracruz” è il terzo romanzo di una trilogia latinoamericana che comprende Amori, altopiani e macchine parlanti (Garzanti) e Rosso Avana (ADV Publishing House, Lugano), entrambi tradotti in spagnolo.

“Il sorriso di Caterina”, il romanzo sulla madre di Leonardo di Carlo Vecce

 “Un po’ per caso, qualche anno fa, sono venuti fuori questi documenti e ho iniziato a studiarli per dimostrare che questa Caterina schiava non fosse la madre di Leonardo, ma alla fine tutte le evidenze andavano in direzione contraria, soprattutto questo documento di liberazione”

Un documento che lo studioso Carlo Vecce ha ritrovato nell’Archivio di Stato di Firenze, ci racconta la vera storia di Caterina, la madre di Leonardo da Vinci: una giovane originaria dell’antica Circassia, regione del Caucaso, arrivata come schiava a Firenze e liberata con un atto scritto dal notaio Piero da Vinci, padre di Leonardo, il 2 novembre 1452. Questa storia, Carlo Vecce ce la racconta nel suo nuovo libro “Il sorriso di Caterina”, edito da Giunti.

Sinossi

Caterina è una ragazza selvaggia, nata libera, come il vento. Corre a cavallo sugli altopiani del Caucaso, ascolta le voci degli alberi, degli animali, degli dèi e degli eroi. Il suo è un popolo al di fuori del tempo; la sua lingua, la più antica e incomprensibile del mondo. Poi, un giorno, improvvisamente, viene trascinata con violenza nella Storia. Catturata alla Tana, l’ultima colonia veneziana alla foce del Don, inizia un viaggio incredibile per il Mar Nero e il Mediterraneo. Vede le cupole d’oro di Costantinopoli alla vigilia della conquista turca, vede Venezia sorgere dalle acque come in un sogno, e infine Firenze nello splendore del Rinascimento. Ma non è un viaggio di piacere. Caterina è una schiava, una cosa. La sua esistenza si intreccia ora con quella di pirati, soldati, prostitute, altre schiave come lei, avventurieri e mercanti, uomini e donne che l’hanno comprata, rivenduta, affittata. La sua storia è grande e liquida e mobile come il mare che lei ha attraversato. La storia di una ragazza a cui qualcuno ha rubato tutto, il corpo, i sogni, il futuro, ma lei è stata più forte, da sola ha percorso le strade del mondo senza avere paura, ha sofferto, ha lottato, ha amato, ha riconquistato la sua libertà, e la dignità di essere umano. Uno dei figli che ha messo al mondo quando era ancora schiava, Caterina l’ha amato più della sua vita. E sa che lui l’ha amata allo stesso modo, anche se non ha mai potuto dirglielo, non ha mai potuto chiamarla mamma, e lei doveva fingere che non fosse suo figlio. La sua felicità è stata dargli tutto quello che aveva: il suo infinito amore per la vita, per le creature e per la libertà. Il nome di quel bambino, lo conosciamo tutti. Era Leonardo. Anche a noi Caterina dona gioia e libertà, ma ci chiede molto in cambio. Svegliarci, come da un lungo sonno senza sogni. Aprire gli occhi. Capire che la sua non è la storia di un passato lontano e favoloso. È la storia di oggi: di una straniera al gradino più basso della scala sociale e umana, di una donna scesa da un barcone e venuta da chissà dove, senza voce né dignità. Per questo bisogna raccontarla. Per Caterina. Per le sue sorelle che muoiono nel mare che lei ha varcato, e che soffrono intorno a noi.

L’autore

Carlo Vecce: studioso della civiltà del Rinascimento, si è dedicato soprattutto alla figura e all’opera di Leonardo da Vinci. Per Giunti ha pubblicato, con Carlo Pedretti, il Libro di pittura (1995) e il Codice Arundel (1998), e numerosi altri saggi, fino al recente La biblioteca di Leonardo (2021). Ha diretto programmi di cooperazione culturale in India e in Cina, ed è stato distaccato all’Accademia dei Lincei. Insegna all’università di Napoli L’Orientale.

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