
Fin da piccola ho respirato aria di libri. Mia madre, oltre ai giochini vari, legava morbidi libri al seggiolone e io mi divertivo, stando a quanto mi viene raccontato, a lanciare questi morbidi e colorati libri dal ripiano del seggiolone, a tirarli su per lanciarli di nuovo. Con il passare del tempo la tipologia di libri cambiava e si adattava all’età. Così arrivarono le fiabe e i libri illustrati, che mi facevano viaggiare con la fantasia. Mi bastava chiudere gli occhi per ritrovarmi nel bosco di Cappuccetto rosso o nella casetta di marzapane. Ad un certo punto le favole hanno lasciato il posto ai romanzi giovanili e ai grandi autori. Ovviamente l’immaginazione e la fantasia sono rimaste e proprio alle illustrazioni e alle serate trascorse ad ascoltare la narrazione di storie che devo la passione per i libri. Da qualche tempo ho riscoperto il piacere del libro illustrato e ci tengo a segnalarvi i lavori di Stefano Bessoni.

Diverso e particolarmente interessante il suo punto di vista. Pinocchio e Alice sotto terra ne sono un esempio.


Le sue illustrazioni non ritraggono il classico personaggio di una favola a cui siamo abituati, ma esso viene interpretato in ben altra modalità. Il tema che domina e di cui si nutre la poetica di Bessoni trae ispirazione dall’anatomia umana e dalla zoologia. Strani animali, teschi e scheletri sostituiscono le consuete immagini che da bambini abbiamo imparato a conoscere. Dove nasce questo modo di leggere le fiabe ce lo dice lo stesso Bessoni. Infatti nel suo sito (stefanobessoni.wix.com/stefanobessoni) si legge
Sono attratto dal macabro, dal perturbante, da tutto ciò che è sinistro e mortifero. Mi piacciono le ballate macabre di Nick Cave e i film di Peter Greenaway. Le fiabe ed il mondo dell’infanzia sono un elemento fondamentale della mia poetica, oltre al mondo della scienza, in particolare l’anatomia umana, la zoologia e tutte le cosiddette ‘scienze inesatte’, o ‘anomale’.
Mi incanta la dimensione irreale delle fiabe, che trovo più reale del reale, dove tutto è possibile, ma non casuale. Il sogno si trasforma in incubo, il mite omino in orco, la tenera vecchina in strega. I bambini sono fatti a pezzi e divorati dai genitori per poi tornare come spettri vendicativi. Mi affascina tutto questo e mi piace lavorare sul potenziale iniziatico tipico della fiaba. La fiaba diviene l’immagine speculare del mondo reale dove i pericoli sono narrati per mettere in guardia il bambino ignaro che si prepara ad affrontare il mondo, e, perché no, anche l’adulto.
Sfogliando i suoi libri di certo non ci troviamo di fronte a immagini che esprimono serenità, ma se si legge il testo che accompagna le illustrazioni si coglie una rara ironia. Così li si inizia a guardare con simpatia e quello che normalmente poteva essere considerato bizzarro diviene consueto. Ne scaturisce un capovolgimento delle parti in seguito al quale ciò che è considerato normale diviene banale e l’immagine ritratta da Bessoni esprime una nuova realtà ben più significativa del consueto. Una rilettura di personaggi e vicende che rivela una natura che spesso si tende ad evitare. Un bel viaggio illustrato è quello che l’autore ci propone e che vi invito a percorrere e a vivere senza pregiudizi e timori.

Sono illustrazioni davvero interessanti. Non le conoscevo… Grazie
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Figurati! Veramente è bravo. Dai un’occhiata anche alla produzione filmica, è ancora più interessante.
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Grazie a te ho conosciuto Stefano Bessoni,
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Bessoni propone un modo nuovo ed originale di leggere le storie. Attraverso questo modo di raffigurarle ho come l’impressione che tiri fuori quanto di oscuro ogni personaggio nasconda e così facendo ne sconfigge le ombre, che poi sono le ombre stesse dell’uomo. Presto scriverò di un altro autore altrettanto interessante… 🙂
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Aspetto questo tuo aggironamento
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