Riflessi in solitudine, edito da Narcissus, è il titolo di una silloge poetica a firma di Federica Voi. Giovane poetessa, acerba voce di sentimenti intimi, l’autrice ci propone un percorso poetico, il quale si configura come certosino lavoro di scavo interiore.
È l’impulso dei sentimenti che, prepotente, spinge dall’interno e rende manifesto il gesto poetico. Traducendo questo percorso in poesia, il pensiero interiore diviene, attraverso la versificazione libera, esigenza di comunicazione e condivisione. La poesia, mezzo privilegiato dall’autrice, riesce a dire ciò che l’animo produce. Questa comunicazione è rivolta all’interno, quindi l’autrice parla a se stessa, come presa di coscienza di sé e della realtà in cui è immersa, ma è rivolta anche all’esterno. Non è per tutti, ma solo di chi ne può comprendere il valore autentico ed è rivolta a un mondo – la Natura – testimone silenzioso di un divenire inesorabile. L’autrice pone una separazione tra i due livelli e ciò è subito chiarito nei primi versi della poesia che apre la silloge:
Attraverso quella finestra
io scorgo la pioggia,
incessante. (…)
Questi versi, tratti da “Come la pioggia”, ci dicono – come a mettere le cose in chiaro dal primo momento – che il tutto si svilupperà attraverso questi due livelli. A volte si incrociano e quando ciò avviene il tratto poetico si fa più criptico e affannoso, come avviene in Dolore.
Come un urlo,
tace
nell’anima.
Spazza via
come una tempesta
incontrollabile.
Ed è dolore
che ti fa morire.
La poesia di Federica Voi è caratterizzata da un forte accento di tristezza, vi è la volontà di abbandonarsi ad uno stato d’animo e, al contempo, a una forza esterna che è quasi gesto opprimente. Tutto ciò è necessario per poter sentire e capire. In “Soffoco” questa oppressione è chiaramente esplicitata, come nei venti componimenti che danno corpo all’intera silloge. Ma in essi c’è molto altro. Ritornano costanti i temi legati alla sensazione del vuoto, del silenzio, della solitudine, della fragilità e della indifferenza; temi importanti, temi forti che per l’autrice è necessario ribadire, quasi catarticamente, per poterne comprendere l’effettiva natura. La necessità di conoscere, di capire, di toccare con mano quanto di più angoscioso ci sia, tuttavia, fa emergere un dato importante: la speranza. Come una scintilla improvvisa in un fuoco che si sta spegnendo, Federica Voi attiva un moto positivo, forse un gesto istintivo, di conservazione, che le fa dire più di una volta Non mi arrendo oppure Ho bisogno di vivere. Ed è proprio questo il vero messaggio poetico di Federica Voi: il desiderio profondo di vivere una vita piena, in cui amarezze, illusioni, disillusioni, lacrime e dissapori ne sono gli ingredienti principali e necessari.