Ho appena terminato di leggere Lontano dal mio paese di Lorenza Cozzolino, edito da PubMe, e voglio parlarvene subito.
Il libro è la narrazione delle vicende che hanno segnato l’esistenza della nostra autrice che nasce e cresce in una città tormentata: Napoli. La protagonista del lungo racconto si chiama Anna Solaro e ci parla in prima persona degli eventi più significativi della sua vita; eventi che, nel bene e nel male, hanno segnato il suo destino e quello della sua famiglia. Il libro si apre con una sorta di lettera aperta che l’autrice indirizza al Governo che ritiene responsabile, in un certo qual modo, della sua scelta di trasferirsi a Londra con la propria famiglia.
Quella di andare a Londra è per la protagonista/autrice una scelta obbligata, che compie a malincuore perché la allontana dal suo mondo, dagli affetti più cari e dalla sua città, verso la quale sente un legame viscerale. Anna inizia a raccontarci la sua vita a partire dall’adolescenza, una adolescenza come tante altre, segnata da delusioni e dolci momenti. I sogni sono il leitmotiv dei primi capitoli. La passione per il disegno e la moda inducono la protagonista a scegliere di frequentare una scuola professionale contro il parere del padre, che la vede predisposta, invece, per gli studi classici. Ma la sua passione ha il sopravvento; così Anna si iscrive nella scuola dei suoi sogni ma, nonostante sia una studentessa modello, non pochi saranno i problemi relazionali con compagne che non sono né sincere né esempi di buon comportamento.
Dopo le superiori, Anna vuole tentare di farsi strada nel suo campo, ma subito entra in collisione con una realtà, napoletana e italiana, in cui la meritocrazia e il lavoro sono un’utopia. Frustrata per l’impossibilità di rendere concreti i suoi desideri, cede alle insistenze del padre e si iscrive all’Università. Sceglie la facoltà di Beni Culturale, ma nemmeno la laurea le garantisce quello sbocco professionale tanto desiderato. Alla sua vita si aggiunge un’ulteriore delusione, che diventa scoraggiamento quando le difficoltà di inserimento lavorativo aumentano giorno per giorno. La nostra protagonista decide così di trasferirsi per un periodo a Londra, dove vive la sorella, ed è qui che incontra Paolo, che di lì a poco sposerà.
Nonostante fosse vicina alla sorella, Anna desidera tornare a Napoli e ciò avviene poco dopo il matrimonio e prima della nascita del primogenito. Paolo vedendo il desiderio della moglie di ritornare in Italia, decide di trasferirsi definitivamente a Napoli. Qui inizia un lungo calvario, un lungo periodo di instabilità lavorativa. Il lavoro è poco e una serie di investimenti in attività commerciali falliscono miseramente. Tutti questi problemi indurranno Anna e Paolo alla dolorosa e inevitabile decisine di ritornare a Londra per poter ritrovare la possibilità di una vita dignitosa e speranzosa. Leggendo questo libro non ripercorrerete solo le vicende personali di una donna, ma potrete immedesimarvi in situazione che in molti, oggi, stanno sperimentando e assisterete alle fasi di crescita e di maturazione di una donna coraggiosa, che mai ha perso la voglia e il coraggio di combattere contro le ingiustizie.
Nonostante i molti refusi presenti nel testo, che comunque non pregiudicano una narrazione piacevole e coinvolgente, il libro si presenta non solo come un duro e consapevole sfogo contro le tante incongruenze che il nostro bel paese dimostra di avere, ma anche come la cartolina di una Napoli bellissima, ma incapace di restituire a chi l’abita quella dignità che rende il cittadino fiero di dirsi napoletano.
