L’Africa della rinascita nel diario di Michelangelo Bartolo

Il libro di cui vi parlo oggi è il frutto di una collaborazione con la casa editrice Infinito e di una lettura condivisa con il blog Libri sul comodino di Caterina Maestri. Non è il solito libro, perché non è un romanzo, non è un saggio, non è un manuale, non è una raccolta di racconti, ma si tratta di un diario di viaggio, di un viaggio speciale.

L’Afrique c’est chic è il diario di viaggio di Michelangelo Bartolo, un medico da anni impegnato in missioni umanitarie.

Michelangelo Bartolo in uno dei suoi viaggi in Africa

Nato a Roma nel 1964, è medico, angiologo. Dirige il reparto di Telemedicina del Complesso Ospedaliero San Giovanni Addolorata di Roma. È tra gli ideatori del programma DREAM della Comunità di Sant’Egidio, per la prevenzione ed il trattamento dell’Aids e della malnutrizione in Africa. Dal 2001 ha compiuto decine di missioni in Paesi africani per aprire centri clinici di cura e servizi di Telemedicina. Socio accreditato e Componente gli Organi Collegiali della Società Italiana Telemedicina e sanità elettronica (SIT). Fondatore e Segretario Generale della Global Health Telemedicine Onlus.

Le esperienze che Bartolo fa nei suoi viaggi in Africa diventano pagine da leggere e libri da sfogliare, descrizioni appassionate di un lavoro che è vera vocazione e aiuto agli altri.
Bartolo è stato ideatore e promotore di tantissime iniziative e campagne umanitarie che ci vengono raccontate in forma diaristica, attraverso uno stile semplice, ma coinvolgente. Si legge tra le righe come il nostro autore e i suoi compagni di avventura siano affetti dal mal d’Africa e posso dire che quasi il lettore ne è contagiato.

Sapere direttamente da chi ci mette la faccia, il tempo, le forze, come stanno le cose in un paese martoriato da guerre, carestie, sfruttamento, povertà, ci dà sicuramente una percezione diversa della situazione.
L’insegnamento più grande di questo libro è senza dubbio il fatto che è possibile fare del bene, che ognuno può dare il proprio contributo secondo le proprie capacità e possibilità. Chi non crede che le cose possano migliorare, in realtà non ha voglia e interesse nel cambiarle.

Questo libro si legge in brevissimo tempo, anche perché è appassionante sapere gli aneddoti legati ai diversi viaggi, che l’autore ha compiuto, e rientra in un progetto molto interessante della casa editrice.
Si tratta di “Leggo, penso, sono”, un vero esercizio mentale, finalizzato a suscitare in ognuno idee e opinioni.

Abituiamo la mente a pensare, leggendo e apprendendo. Il pensiero in questo modo acquista forza e con fluidità accende idee e immagini sconosciute. Percorrendo questa strada la lettura da “evasiva” diventa “inclusiva”, mettendoci in contatto con la realtà.

Non vi resta dunque che allenarvi, magari a partire proprio da L’Afrique c’est chic di Bartolo, che è anticipato da due interessanti prefazioni di Roberto Gervaso e Andrea Camilleri.

In quest’opera c’è tutto Michelangelo e c’è tutta l’Africa. La leggi come leggeresti un romanzo d’evasione e scopri un cosmo che non conosci, ma che lui ti fa conoscere. Conoscere e amare. Professore, continua così. (Roberto Gervaso)

Questo è in un certo senso è un libro irraccontabile perché è una catena di piccoli e grandi racconti, che sono come gioielli incastonati l’uno nell’altro e che compongono un’opera appassionante. (Andrea Camilleri)

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