Il libro di oggi è il frutto della partecipazione alla challenge, promossa da Davide e Marco di Radical Ging, dedicata ad Agatha Christie. La #ReadChristie2019 prevede che ogni mese, per tutto il 2019, si legga un libro della giallista inglese, seguendo i suggerimenti proposti da una cartolina realizzata dalla Agatha Christie Limited, che come ci spiega Radical Ging è
la società, creata dalla stessa scrittrice, che dagli anni ’50 si occupa di gestire la proprietà intellettuale e i diritti d’autore sulle opere, originali e derivate, di Agatha Christie.
Ho il piacere di far parte del gruppo di lettori che ha ricevuto la cartolina ufficiale e insieme ad essa, oltre ad una lettera a firma Radical Ging, è arrivato anche un misterioso indizio, che ci preannuncia qualcosa di intrigante, ma staremo a vedere…
Veniamo al libro per il mese di gennaio, che prevede la lettura di una storia con protagonista Poirot. Non avendo molta dimistichezza con la Christie, mi sono affidata ai saggi consigli di Marco, il quale mi ha suggerito di leggere Poirot a Styles Court, che è il primo romanzo in assoluto della Christie e il primo in cui compare Hercule Poirot.
Il libro nasconde tantissime curiosità. Ad esempio ho scoperto che Styles non è un luogo di invenzione, ma la dimora dell’autrice. A Styles Court terminerà il ciclo di Poirot; la conoscenza dei medicinali e dei veleni descritta nella vicenda, ma non solo in questo romanzo, deriva dal fatto che la Christie aveva operato come infermiera, ma forse la cosa più curiosa è che il libro nasce come risposta della scrittrice ad una sfida che le lanciò la sorella.

Essendo la Christie una lettrice e ammiratrice di Sherlock Holmes, la sorella le propose di scrivere un romanzo giallo che fosse pubblicabile. Lei scrisse questa storia, ma non ebbe subito il favore editoriale. Quello venne successivamente e aprì la strada alla sua ampia produzione letteraria.

Quando leggiamo Poirot a Styles Court, ci salta subito agli occhi una sorta di similitudine con il detective inventato da Conan Doyle, ma non possiamo dire che la Christie abbia copiato o peccato di inventiva. Poirot possiede la sua personalità, la sua fisionomia ben precisa e caratterialità. Ha un aiutante come Holmes e risulta anch’egli eccentrico e a tratti misterioso, entrambi dotati di grande acutezza e intelligenza, soprattutto nello scovare i particolari, tuttavia sono differenti soprattutto fisicamente. La Christie disegna Poirot in modo ben preciso, facendoli assumere dei tratti quasi comici:
Poirot era un ometto dall’aspetto straordinario. Era alto meno di un metro e sessantacinque, ma aveva un portamento molto eretto e dignitoso. La testa era a forma di uovo, costantemente inclinata da un lato. Le labbra erano ornate da un paio di baffi rigidi, alla militare. Il suo abbigliamento era inappuntabile. Penso che un granello di polvere gli avrebbe dato più fastidio di una ferita. Eppure questo elegantone, che ora zoppicava leggermente, era stato ai suoi tempi uno dei funzionari più in gamba della polizia belga. Come investigatore, aveva un fiuto straordinario. Aveva all’attivo numerosi trionfi, essendo riuscito a risolvere i casi più complicati.
Da questa descrizione apprendiamo che Poirot, di origine belga, non è alla sua prima investigazione e che per il suo acume già aveva assunto una certa notorietà. Ma da questo momento e grazie ad Agatha Christie, la sua fama diviene mondiale.

Non voglio raccontarvi molto del libro che ho letto, per non togliervi il gusto di scoprire, attraverso numerosi colpi di scena, chi ha assassinato Emily Inglethorp, ma vi assicuro che anche il lettore più attento non noterà dei particolari fondamentali per la risoluzione del caso, particolari che, ovviamente, non sfuggono al famigerato Hercule Poirot.
Non mi resta che scegliere il libro di febbraio con protagonista Miss Marple e ringraziare Davide e Marco per questa iniziativa, ma soprattutto per avermi fatto appassionare ad Agatha Christie.