#READCHRISTIE2019 | Chi ha ucciso Roger Ackroyd?

Per la #ReadChristie2019 del mese di aprile bisognava leggere un libro pubblicato prima del 1930. La Christie ha pubblicato diversi libri prima di questa data, ma fortuna ha voluto che ricevessi in regalo L’assassinio di Roger Ackroyd” (Mondadori), che è stato pubblicato nel 1926.

Questo libro è considerato non solo uno dei romanzi migliori della giallista inglese, ma anche tra i più originali. La vicenda si svolge a King’s Abbot, un piccolo paese nella tranquilla campagna inglese. A sconvolgerne la monotonia quotidiana è la morte improvvisa dell’uomo più ricco del paese, Roger Ackroyd.
Subito si capisce che l’uomo è stato assassinato e ad accertarne la morte è il dottor Sheppard, che proprio poche ore prima era stato a cena da lui. I sospetti su chi sia l’assassino ricadono a turno sui familiari e il maggior indiziato è il nipote della vittima, che nel frattempo è scomparso. La polizia locale non ha dubbi sul fatto che sia lui l’assassino, ma fortunatamente sul posto è presente anche Hercule Poirot, che riuscirà a risolvere il caso, grazie al suo intuito e all’immancabile abilità di collegare gli indizi.

Attenzione agli SPOILER

L’originalità di questo romanzo consiste in due aspetti importanti. Il primo che l’assassino, il dottor Sheppard, è la voce narrante dell’intera vicenda. Quindi il narratore (assassino e alter ego della Christie) nel suo modo di costruire la vicenda inganna il lettore fino alla fine. Ad un certo punto abbiamo il sentore che l’assassino possa essere proprio colui che si mette a disposizione di Poirot, ma non abbiamo la lucidità per collegare tutti i fatti, cosa che invece Poirot sa e riesce sempre a fare.

Il secondo aspetto è legato ad una sorta di gioco che la Christie fa con il lettore. Dopo aver letto ciò che Sheppard ha scritto sul delitto, ovvero i suoi appunti raccolti nel corso delle indagini intraprese giorno per giorno, Poirot comprende la verità. Poirot legge ciò che il lettore stesso legge nel romanzo e dunque viene sconfitto poiché Poirot dimostra di avere più intuito di chi, evidentemente distratto, legge. La Christie prende in giro il lettore? Beh, direi che piuttosto ha dimostrato di aver creato un personaggio che è sempre un passo in avanti rispetto a qualsiasi investigatore.

Per maggiori approfondimenti vi rimando all’articolo di Radical Ging, dal titolo #ReadChristie2019: L’assassinio di Roger Ackroyd

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