Dantedì | La vita nuova, una lettura breve dell’opera di Dante Alighieri

In occasione del Dantedì, questa giornata interamente dedicata al nostro Sommo Poeta, riprendo, insieme a Babele Letteraria, il primo appuntamento di Vite Celebri, che era proprio dedicato a Dante Alighieri (clicca qui per leggere l’articolo)  Questa volta, però, vi parlo di una delle sue opere: La vita nuova.

La vita nuova rappresenta, nel percorso poetico di Dante, un momento di maturazione e di svolta; è come se quest’opera mettesse il punto al termine di un itinerario poetico, quello cortese, vincolato a canoni ben precisi e talmente forti da influenzare la produzione letteraria sia in Provenza che in Italia.

La vita nuova fu composta tra la fine del 1292 e l’inizio del 1293 (per alcuni 1294) e racchiude una passione d’amore ideale, quella di Dante per Beatrice. Scrive a tal proposito Natalino Sapegno:

(La vita nuova) rappresenta il tentativo di sistemazione di una materia autobiografica trasferita su un piano tipico e simbolico, secondo uno schema che rimarrà fondamentale nella poesia di Dante fino alla Commedia.

L’opera ha una struttura particolare; essendo composta da componimenti in versi e da parti in prosa, viene definito “prosimetro”, un genere medievale appunto composto da versi e prosa. Nel caso particolare La vita nuova è composta di trentuno componimenti poetici, tra sonetti, ballare, stanze di canzone e ballate, collegati tra loro da un testo narrativo per un totale di quarantadue capitoli. Il titolo deriva dal brano di esordio dell’opera in cui Dante inizia la narrazione del suo amore per Beatrice, raccontando del primo incontro avvenuto all’età di nove anni. Dopo altri nove anni l’incontro si ripete e questa volta Beatrice  rivolge un saluto a Dante, inducendolo a comporre il sonetto A ciascun’alma presa e gentil core.

Non mancano, ovviamente, gli elementi tipici della poetica cortese, come la donna schermo, che serve a Dante per celare la sua “passione” per Beatrice o il turbamento per la privazione del suo saluto, il quale genera salvezza, e ancora il tòpos del “gabbo” tipico anche questo della letteratura cortese. Proprio l’episodio del gabbo serve a Dante a svoltare su una strada nuova, soprattutto per quanto riguarda i temi e il modo di poetare, volto solo alla lode di Beatrice.

La vita nuova di Dante è per me un’opera eccezionale, che tutti dovrebbero leggere anche solo per l’esperienza che racconta. Al di là dei modelli letterari e gli autori a cui Dante si è ispirato (tra cui Boezio, Cicerone, Brunetto Latini), quest’opera ci mostra il genio di un uomo il cui poetare se pur lontano nel tempo, risulta fresco e attuale.

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