Dantedì: tre libri imperdibili

In occasione del Dantedì, arrivano per voi tre suggerimenti di lettura per farvi immergere nel mondo di Dante

In occasione di questo secondo Dantedì, che coincide con i 700 anni della morte del Sommo Poeta, avrei voluto continuare il progetto intrapreso lo scorso anno (leggi qui l’articolo), ma varie ed eventuali non mi hanno permesso di dedicare molto tempo al progetto, quindi mi limito a segnalarvi tre letture che, secondo me, sono imperdibili.

Dante di Alessandro Barbero

Dante è l’uomo su cui, per la fama che lo accompagnava già in vita, sappiamo forse più cose che su qualunque altro uomo di quell’epoca, e che ci ha lasciato la sua testimonianza personale su cosa significava, allora, essere un giovane uomo innamorato o cosa si provava quando si saliva a cavallo per andare in battaglia.

L’Italia di Dante di Giulio Ferroni

Seguendo la traccia della Divina Commedia, e quasi ripetendone il percorso, Giulio Ferroni compie un vero e proprio viaggio all’interno della letteratura e della storia italiane: una mappa del nostro paese illuminata dai luoghi che Dante racconta in poesia. L’incontro con tanta bellezza, palese o nascosta, nelle città come in provincia, e insieme con tanti segni della violenza del passato e dei guasti del presente, è un modo per rileggere la parola di Dante in dialogo con l’attualità, ma anche per ritrovare in questi luoghi una ricchezza, storica e letteraria, che spesso fatichiamo a riconoscere anche là dove ci troviamo a vivere. Da nord a sud, dalla cerchia alpina alla punta estrema della Sicilia, da Firenze al Monferrato, da Montaperti a Verona, da Siena a Roma, Ravenna, Brindisi, si seguono con Dante i diversi volti di questo paese “dove ’l sì suona”, “serva Italia”, “bel paese”, “giardin dell’impero”: un percorso attraverso la storia, l’arte, la cultura, con quanto di essa luminosamente resiste e con ciò che la consuma e la insidia; ma anche un viaggio che riesce a restituirci, pur tra le fuggevoli immagini di uno smarrito presente, la profondità sempre nuova della nostra memoria.

Dante di Enrico Malato

Comparso per la prima volta nel 1995, come capitolo dantesco nel vol. I della Storia della letteratura italiana, rinnovato e riproposto come volume monografico nel 1999, questo profilo di Dante di Enrico Malato è diventato quasi un “classico” degli studi danteschi. Diffuso in varie migliaia di copie nelle tre edizioni Salerno, in molte decine di migliaia di copie nella edizione proposta dal «Corriere della sera» (2015), torna ora in una 4a edizione Salerno riveduta e aggiornata in vari punti e arricchita di una Postfazione che fa “il punto” sulla situazione degli studi danteschi agl’inizi del XXI secolo; mentre corrono due importanti Centenari: il Settecentocinquantenario della nascita di Dante (1265-2015), in vista del Settecentenario della morte (1321-2021).

Il progresso della ricerca ha in realtà portato alla scoperta e all’acquisizione di nuove tessere del messaggio poetico dantesco, che aggiungono fascino a una poesia che non conosce appannamenti da settecento anni: sempre catturante, suggestiva anche per questa sua capacità di svelare nuovi aspetti e toni rimasti ignoti ai precedenti lettori. Di qui l’interesse a un “aggiornamento” in continuo progredire, che dalle riviste scientifiche periodicamente viene trasferito nelle opere destinate al grande pubblico.

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