“La regina guerriera” è il romanzo di Federica Introna su Zenobia di Palmira, “una donna indipendente, una madre affettuosa e una guerriera intrepida”
Quando a scuola studiamo la Storia riceviamo solo un quadro generale di quelli che sono gli eventi storici più importanti. Spesso le nozioni sono così concentrate sui grandi personaggi, sulle battaglie e sugli eventi che si perdono di vista altri fatti, magari isolati, ma che insieme fanno la Storia.
Inoltre, più si va indietro nel tempo più le narrazioni si fanno parziali, quindi la storia locale è destinata inevitabilmente a restare ai margini. Per fortuna abbiamo opere letterarie che ci aiutano a colmare questo vuoto, consegnandoci un affresco particolare in cui vengono raffigurate personalità, che in qualche modo hanno avuto un ruolo importante negli eventi storici.
È il caso del libro di Federica Introna, La regina guerriera, edito da Tre60. Il romanzo ci offre uno spaccato della Siria del III secolo d.C., in cui la protagonista assoluta è Zenobia, regina di Palmira.
Con questo romanzo Federica Introna ci racconta la storia di Zenobia, “una donna indipendente, una madre affettuosa e una guerriera intrepida“. Il merito di Zenobia fu quello di amare profondamente la sua terra, arrivando a sacrificare la sua “libertà” di donna e madre, per donarla al suo popolo.
Dopo la morte del suo amato Adinath, Zenobia decide di intraprendere l’indipendenza della patria dai romani e riportare Palmira all’antico splendore, ovvero a quando il regno era il punto focale dell’incontro tra Oriente e Occidente.
La storia di Zenobia e di Palmira è molto lontana dal nostro tempo, ma Federica Introna ci restituisce un quadro vivido di questa terra e di una donna coraggiosa e determinata, che ha dovuto mettere da parte i suoi desideri più intimi per un bene più grande.
Quello fu il prezzo del titolo che portavo, del resto non per mia volontà. Pochi si diedero pensiero al mio stato d’animo: a chi ricopre un ruolo simile al mio di rado è concesso il tempo per il dolore.
L’autrice ci racconta le battaglie, spesso il lettore ha la sensazione di vivere i luoghi, di respirare gli odori e i sapori, di sentire la fatica e la paura della battaglia. È tutto così reale e tangibile, che ci si dimentica di avere tra le mani un’opera di narrativa e non una cronaca diretta.
Interessante anche l’espediente letterario che l’autrice ha utilizzato per raccontare la storia. È Zenobia stessa che racconta la sua storia alla figlia, che casualmente scopre un oggetto che la incuriosisce.
Conosco le colline e i monti rigogliosi qui intorno, e loro conoscono me: ormai mi custodiscono da vent’anni, nell’abbraccio lungo e stretto delle querce e dei faggi. In verità vengo da molto lontano.
Nel testo sono ben calibrati i fatti storici, i sentimenti e le caratterizzazioni dei personaggi, suggerendoci che “La regina guerriera” è un bel romanzo.
Sarà lei che ha ispirato Robert Howard per la Zenobia del mondo di Conan?
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Non saprei, ma è probabile!
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