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Segnalazione | Appunti di viaggio, la nuova avventura editoriale di Francesco Buzzolan

Questo testo è dedicato in primis al viaggiatore professionale che nello svolgimento del proprio lavoro ha l’opportunità di scoprire luoghi, persone e situazioni nuove.

È disponibile in libreria e negli store online “Appunti di viaggio” (CTL Editore) la nuova avventura editoriale di Francesco Buzzolan che contiene un mix tra “istruzioni per l’uso” e un saggio dedicato al viaggiatore professionale (e non). Questo testo è il preludio di un’opera in corso di stesura nell’ambito delle relazioni professionali dove al centro c’è l’uomo, i suoi bisogni e le opportunità per auto realizzarsi in un mondo di per sé sempre più complesso. 

Secondo l’esperienza dell’autore Viaggiare è una delle più grandi opportunità al mondo per aprire la mente verso nuovi orizzonti e confrontarsi con il nuovo.

“Questo testo è dedicato in primis al viaggiatore professionale che nello svolgimento del proprio lavoro ha l’opportunità di scoprire luoghi, persone e situazioni nuove utili all’accrescimento del proprio bagaglio culturale e al raggiungimento di un diverso livello di consapevolezza – spiega Francesco Buzzolan – Dietro il fascino esotico che ogni viaggio porta inevitabilmente con sé si cela un mondo fatto di rituali, regole e disciplina atte a garantire la buona riuscita di ogni esperienza lontani da casa”.

Sinossi

APPUNTI DI VIAGGIO è un testo che ha tratto ispirazione dai miei frequenti viaggi dentro e fuori i confini nazionali, tra le nuvole, strade e autostrade, alberghi e ristoranti di ogni genere.

Il testo mette al centro il viaggiatore professionale e le prerogative legate a quella specie di vita parallela nella quale egli si trova per forza di cose immerso. Appunti di Viaggio è una sorta di manuale che coniuga istruzioni di tipo pratico con spunti e suggerimenti per la crescita personale; sembrerebbe essere un testo specifico per aspiranti professionisti ma in realtà si indirizza a tutti coloro che sono curiosi di scoprire le dinamiche legate all’organizzazione di un viaggio di lavoro e alle opportunità legate alla sfera prettamente personale.

Il viaggio è in un certo senso la metafora della vita, della quale si riesce a carpirne (in qualche modo) il senso solo dopo aver percorso tanta strada e consumato esperienze di ogni genere. Ecco che il valore della consapevolezza sarebbe in qualche modo sprecato se non condiviso nell’ottica del passaggio di testimone con qualcuno che potrebbe fare proprio qualche prezioso suggerimento.

L’Autore

Vicentino di origine, classe 1972, Francesco Buzzolan è un Manager che ha sviluppato tutto il suo percorso professionale nell’area Commerciale e delle Vendite, inizialmente in ambito nazionale per poi ampliare la sua esperienza esplorando l’affascinante mondo dell’Export.

Diplomato nel 1991, ha costantemente frequentato corsi di specializzazione in ambito Marketing, Comunicazione, Vendite e lingue straniere. Nel 2020 ha conseguito un Master in Business Administration come ulteriore accrescimento del suo bagaglio di conoscenze in ambito professionale.

Amante e appassionato della scrittura ha esordito per la prima volta nel 2020 in epoca di Pandemia da Covid-19 auto pubblicando a scopo benefico il testo TUTTO DA RIFARE contenente riflessioni personali sull’opportunità di ritrovare veri equilibri sulla base di valori e priorità personali in un mondo sempre più iniquo e complesso.

La condivisione per mezzo della scrittura è la realizzazione del sogno della vita, strumento efficacissimo di auto analisi e di confronto.

Segnalazione | CLEOPATRA, la schiava dei romani di Giuseppe Lorin

Nel suo saggio Cleopatra la schiava dei romani l’autore Giuseppe Lorin ricostruisce il ritratto storico di una regina, di una donna oltre i miti, le leggende e la propaganda

Nel libro CLEOPATRA, la schiava dei romani, Viaggio introduttivo nella terra dei faraoni, capiamo subito il tipo di lavoro di ricerca e ricostruzione storica operato dall’autore. Se è vero infatti, che la figura di Cleopatra è nota ai più come la spregiudicata amante di Cesare, la rivale di Ottaviano Augusto, la compagna di Marco Antonio, è altresì vero che l’importanza politica che la sovrana dell’Alto e Basso Egitto si è persa tra interpretazioni della figura storica e quella leggendaria.

L’opera sarà disponibile nelle migliori librerie, store online e sul sito di Bonfirraro Editore, da venerdì 10 marzo.

Ecco perché Giuseppe Lorin nella sua ricostruzione politica e storica della regina della leggenda non può prescindere dall’evoluzione socio politica dello Stato d’Egitto, da terra dei faraoni a importante snodo geopolitico, da culla della vita a colonia.

Il saggio verrà presentato a Roma, martedì 21 marzo alle ore 16, presso la Sala Consiliare Martiri di Forte Bravetta del Municipio Roma XII in via Fabiola 14. Oltre all’autore interverranno Elisa Carrisi e Piero Meogrossi. Monologo interpretato da Chiara Pavoni e letture di Michela Zanarella.

Riferendosi alla regina Cleopatra l’autore ci spiega quindi che “Di certo la sua storia fu segnata dall’incontro con gli uomini più potenti del suo tempo che, pur sedotti dal suo fascino fatto di intelligenza e cultura, riuscirono a piegarla ai loro progetti politici. Progetti che Cleopatra accettò per trarne vantaggio per il suo regno, per se stessa e per i suoi figli. La sua politica mirò sempre alla tutela dell’identità e dell’indipendenza della sua dinastia tolemaica. Troppi romanzi, troppe versioni cinematografiche e teatrali hanno fatto sì che si sviluppasse la necessità di “epurare” la vera immagine della regina Cleopatra andando alla ricerca, aggiunge l’autore, “disperata” almeno per lui, di una documentazione storica sulla personalità e sull’attività politica della regina, in quanto mancano informazioni concrete da parte delle fonti contemporanee. È stato inevitabile parlare del prima e del dopo, per comprendere l’unicità della cultura della quale Cleopatra è figlia, ma anche ultima rappresentante del mondo dei faraoni.

“Un lavoro laborioso, quello di Lorin” dice l’editore Bonfirraro, “frutto del lavoro di una ricerca durata oltre quattro anni e che restituisce un’immagine completamente diversa di Cleopatra. Lorin ha saputo cogliere il meglio da questo lungo lavoro e indagare a fondo, fra i personaggi dell’epoca, per restituire la giusta dignità a un personaggio della storia di grande spessore”.

L’Autore

è nato a Roma, dove vive. Scrittore, attore, regista,saggista e giornalista pubblicista.

Nel 2009, ha pubblicato con Tespi-Nicola Pesce Editore, Manuale di dizione con la prefazione di Corrado Calabrò, già garante della Comunicazione Italiana, e contributi di Dacia Maraini.

Per la D&M, nel 2013, ha pubblicato Da Monteverde al mare con prefazione del principe Jonathan Doria Pamphilj, nel 2015 per lo stesso editore pubblica Tra le argille del tempo, il primo romanzo post fantastorico e, a seguire, nel 2016, Roma, i segreti degli antichi luoghi. Per Alter Ego Edizioni, nel 2017, pubblica Roma la verità violata.

Nel 2018, per Bibliotheka Edizioni pubblica Transtiberim, Trastevere, il mondo dell’oltretomba, una guida particolareggiata dei luoghi e dei monumenti che si trovano sulla sponda destra del fiume Tevere. A seguire, nell’aprile 2019, il saggio Dossier Isabella Morra con prefazione di Dante Maffia, Bibliotheka Edizioni; per la stessa casa editrice Cistiberim, umbilicus urbis Romae”, vol. 1, e Cistiberim, il potere e l’Ambizione, vol. 2. I due libri si pregiano della prefazione dell’ultimo discendente di Gian Lorenzo Bernini.

Segnalazione | “Vichinghi. Storia degli uomini del nord” di Alberto Massaiu

Dai gelidi fiordi scandinavi a ogni angolo dell’Europa e del Mediterraneo: il lungo e avventuroso viaggio nella storia dei norsemen, gli uomini del Nord

E’ in libreria “Vichinghi. Storia degli uomini del nord” di Alberto Massaiu, edito dalla casa editrice DIARKOS.

Sinossi:

Le gesta dei vichinghi affascinano per la loro portata mitica e geografica. Norvegesi, danesi e svedesi uscirono dalle tenebre della storia nell’VIII secolo, infrangendosi come gelide ondate di burrasca sulle coste e i fiumi d’Europa. Con le loro lunghe navi dalla testa di drago navigarono dall’Atlantico al Mediterraneo, fondando insediamenti dalle steppe dell’Est alle isole ghiacciate di Islanda e Groenlandia, fino al Canada. Guerrieri di sangue norreno servirono nella guardia degli imperatori romani d’Oriente, mentre altri fondarono potenti regni sulle isole britanniche, in Francia, in Russia e persino in Italia meridionale, lasciando un’impronta indelebile. La loro furia in battaglia, unita alla fede in ancestrali divinità, ne fece il terrore dei cronisti cristiani dell’epoca. Per quasi tre secoli sembrò che la civiltà sarebbe collassata sotto la loro spada. Alla fine, però, anche l’epopea degli uomini del Nord ebbe termine: qui è raccontata la loro storia.

L’Autore:

Alberto Massaiu (Sassari, 1989), laureato in Giurisprudenza alla Luiss Guido Carli di Roma, si interessa di tradizioni antiche, leggende, geografia storica, strategia militare, geopolitica. Collaboratore della rivista «Axis Mundi», dal 2015 cura un blog (albertomassaiu.it) con centinaia di articoli di divulgazione in cui cerca di trasmettere la sua passione per il passato in modo semplice e accessibile a tutti. Ha pubblicato tra il 2018 e il 2019 due romanzi ucronici: Cronache di Bisanzio. Anno Domini 1505 e Cronache di Bisanzio. Bellum Civile. Nel 2021 ha pubblicato il racconto breve La visita dei Franchi all’interno della raccolta Byzantion. Racconti da Costantinopoli.

“A Occidente del Futuro” di Lia Migale, la presentazione il 5 dicembre

“A Occidente del Futuro” di Lia Migale, la presentazione si terrà presso la Fondazione Basso a Roma

Lunedì 5 dicembre alle 17:30 la Fondazione Basso (via della Dogana Vecchia, 5 – 00186 Roma) ospiterà la presentazione dell’ultimo romanzo di Lia Migale “A Occidente del Futuro” (La Lepre Edizioni). Con l’Autrice interverranno Maria Rosa Cutrufelli e Giacomo Marramao. Modererà l’incontro Gabriella Bonacchi.

«Le grandi ricchezze e le grandi povertà trovano un punto d’incontro nelle guerre. Gli uni vendendo armi, rubando terreni, concedendo prestiti accumulano sempre più inutili ricchezze; gli altri massacrando o facendosi massacrare credono di rimuovere la polvere delle povertà. Forse per questo la natura si erge a Giudizio Universale…». Come saremo trasformati
da questo futuro inquietante?

Una madre single e sua figlia, il loro quotidiano, le loro amicizie, gli amori perduti e quelli nuovi dell’adolescenza. Eva non ha un amore e Arianna non ha un padre. Appartengono a due generazioni con un diverso rapporto con la politica. Eva si batte per i diritti e per la legalità e, anche se disillusa, crede ancora nelle istituzioni, per lei la politica implica passione civile. Arianna, invece, vede la politica solo nei termini del fare: aiutare chi è indietro nella vita, il mondo a salvarsi, la natura a rigenerarsi, inventare soluzioni contro il cambiamento climatico. Il romanzo ci offre una visione della corrente del tempo: il passato, anche se difficile, contiene ancora l’allegria della giovinezza; mentre il presente, che definisce l’età adulta, è attraversato dal dolore. E poi, il futuro, uno strano futuro privo di speranza. Eppure, la vita riserva sorprese inattese. Infatti, tra le difficoltà di una quotidianità difficile e violenta, Arianna ritrova il padre che non aveva mai conosciuto. Padre e figlia dovranno confrontarsi con sentimenti nuovi e contraddittori, ritrovando una nuova umanità e un ignoto e diverso modo di vivere il loro rapporto. E, forse, la speranza nel futuro.

L’Autrice

Lia Migale, scrittrice ed economista, è nata a Teramo e vive a Roma. È stata docente presso “Sapienza” – Università di Roma. Ha pubblicato vari testi letterari e scientifici. Con La Lepre ha pubblicato il romanzo Incontri all’angolo di un mattino (2018). Tra i principali scritti letterari: L’innumerevole Uno (Iacobelli, vincitore Premio Capalbio 2018), Piccola storia del femminismo in Italia (Empiria), La donna del diavolo (Voland), Malamore (Empiria), In un altro luogo (Empiria). Di recente sono usciti i piccoli saggi personali Divagazioni sul “Doppio”. Lia e Rachele (All Around) e Ciò che dovremo ricordare. Divagazioni sul tempo (DeA, donne e altri).

“Il pensiero diverso” di Stefano Labbia

“Il pensiero diverso” di Stefano Labbia, un libro che parla della presa di coscienza delle avversità

Un libro che nel panorama italiano ma anche in quello internazionale è “anomalo”. Un libro che stordisce, illumina con le sue piccole grandi verità, con la sua sfrontata insolenza. Stefano Labbia mostra un estro ed una ferocia stellare: ci prende per mano e ci guida in un percorso di crescita, di confronto con noi stessi e con gli altri. L’autore tiene a specificare che “Il pensiero diverso” non è una dottrina, non è una religione, non è un manuale del saper vivere. È bensì una presa di coscienza delle avversità che l’uomo, animale sociale, da sempre è chiamato ad affrontare.

Un libretto di istruzioni sul saper vivere, dunque? Labbia non ne ha pretesa: classe 1984 ha però vissuto una vita piena, confrontandosi e aprendosi con quest’umanità che a volte è confusa, saccente, arrogante, indispettita dall’esser viva. Ma anche contraddittoria, caotica, irriverente, ansiosa. “Il pensiero diverso” è un bignami di considerazioni, diretto, schietto con cui confrontarsi. In cui rispecchiarsi. E attraverso cui agire, prendendo in mano la propria vita. “Siate agenti di cambiamento”, firma l’autore. Cambiate la vostra vita. Ora. Il futuro è oggi.

L’Autore

Stefano Labbia, classe 1984, è un giovane autore italiano di origine brasiliana, Founder de Black Robot Entertainment, casa di produzione e management agency di prodotti audiovisivi inglese, di Black Robot Publishing, casa editrice con sede in Gran Bretagna e di Trainer! App LTD, fitness company. Nato nella Capitale d’Italia, ha pubblicato la sua prima
raccolta di poesie, “Gli Orari del Cuore” nel 2016 per Casa Editrice Leonida. Nel 2017 ha dato alle stampe la sua seconda silloge poetica dal titolo “I Giardini Incantati” (Talos Edizioni) ed il suo primo romanzo “Piccole Vite Infelici” (Elison Publishing – ebook) vincitore del Premio Elison 2017 come miglior romanzo inedito. Nel 2018 “Piccole Vite Infelici” è stato pubblicato in versione cartacea da Maurizio Vetri Editore. L’autore ha pubblicato inoltre una raccolta di racconti, “Bingo Bongo & altre storie” (Il Faggio Edizioni – ebook) nello stesso anno. Nel 2019 è uscita la sua terza raccolta poetica dal titolo “Vivo!!!” (Tempra Edizioni) e la sua prima graphic novel “Killer Loop’S #1” per LFA Publisher. Nel 2020 ha dato alle stampe “Nel Rifugio Sommerso” la sua quarta raccolta di poesie, la sua seconda raccolta di racconti brevi (Amazon), “Il padre di Kissinger era un bastardo” (Black Robot Publishing), edita in lingua italiana e inglese ed il suo secondo romanzo, “Come vivere in tre comode rate” (Black Robot Publishing) seguito ideale de “Piccole Vite Infelici”. Nel 2021 esce sul mercato italiano e inglese con la sua terza raccolta di racconti brevi “Il trucco di Moliére” (Black Robot Publishing). Dà inoltre alle stampe la sua quinta silloge poetica dal titolo “Amore dopo amore” (Amazon) e Discarika la sua prima piéce teartale (Amazon). La seconda edizione de “Piccole Vite Infelici” viene edita da Black Robot Publishing in doppia lingua, italiano e inglese.

Il presepe di legno (e altri racconti) di James Kilgo

“Il presepe di legno (e altri racconti)” di James Kilgo contiene quattro storie sul Natale e sulla famiglia ambientate in una piccola comunità americana

Il presepe di legno (e altri racconti) di James Kilgo, edito da Lindau, arriva nelle librerie. Si tratta di quattro storie sul Natale e sulla famiglia ambientate in una piccola comunità americana, nel solco della grande tradizione narrativa del Sud, da Faulkner a Flannery O’Connor

Il volume raccoglie quattro racconti lunghi ambientati nel Sud degli Stati Uniti in un arco temporale di oltre trent’anni, e narrati in prima persona dall’autore.

I diversi protagonisti – il tuttofare nero, la giovane sposa del giocatore da bar, i compagni di scuola, sconosciuti che la vita ha piegato e che incrociano la strada del narratore – si trovano a recitare nella grande scena corale delle feste natalizie della famiglia Kilgo. Le varie vicende si alternano come un caleidoscopio, tra storie di trenini meccanici recapitati prodigiosamente, rappresentazioni della sera della Vigilia, dubbi su Dio e su Babbo Natale. A essere intagliata, così, non è solo la minuscola natività di legno dell’ultimo racconto, che dà il titolo alla raccolta, ma anche alla vicenda del narratore, sullo sfondo di un presepe composto da persone.

Un piccolo libro di grande suggestione, che rappresenta anche l’occasione per scoprire uno scrittore di razza, sostanzialmente ignoto ai lettori italiani.

James Kilgo (1941-2002) è stato uno scrittore e docente universitario statunitense. Ha insegnato per circa trent’anni Letteratura inglese presso l’Università della Georgia. Ha scritto romanzi, racconti e saggi, prediligendo, nelle sue opere di narrativa, i temi caratteristici della letteratura del Sud degli Stati Uniti e frequenti spunti autobiografici e familiari. Tra le sue opere citiamo: Daughter of my PeopleThe Colors of Africa e la raccolta di saggi Deep Enough for Ivorybills.

‘Paura e disgusto a Las Vegas’ e lo stile gonzo di Hunter S. Thompson

‘Paura e disgusto a Las Vegas’ e lo stile gonzo di Hunter S. Thompson, l’autore cult di un’intera generazione

Un altro libro terminato in questo mese di ottobre è “Paura e disgusto a Las Vegas” (Bompiani) di Hunter S. Thompson. Devo premettere che Thompson è ormai diventato uno dei miei autori preferiti. Il suo stile “gonzo”, l’irriverenza, la capacità di narrazione mi fanno venire la voglia di leggerlo e rileggerlo.

“Paura e disgusto a Las Vegas” è il secondo libro che ho letto di questo autore americano – il primo è stato “Cronache del rum” – e forse è quello che è considerato il suo libro più famoso, grazie al film interpretato da Johnny Depp, ma anche perché è considerato un cult di un’intera generazione.

Nel libro viene racconta la vicenda che vede protagonisti un giornalista sportivo e il suo amico avvocato, i quali, a bordo di una vistosa Chevrolet rossa decappottabile, compiono un viaggio nel 1971 a Las Vegas.

La scusa del viaggio è la partecipazione per lavoro alla Mint 400, una famosa e sgangherata corsa di moto e Dune-Buggy, ma lo scopo vero del viaggio è quello di “scovare il Sogno Americano”.

I due protagonisti a bordo di questa auto, con una borsa piena di ogni tipo di droga, danno inizio ad un viaggio che il lettore non può non definire “allucinante, irriverente, esilarante e disperato”. Il lettore, così, vede attraverso gli occhi dei due protagonisti che sotto l’effetto continuo di un miscuglio di droghe, assistono alla trasformazione della realtà, alla visione di mostri, di allucinazioni sfavillanti, di ossessioni e di aspetti drammatici.

Il sogno americano non sarà trovato, anzi i due protagonisti si troveranno a fare i conti con una realtà che è l’opposto, che è deludente, dove nemmeno l’effetto esaltante della droga è in grado di rendere migliore.

Il tutto viene narrato in maniera strepitosa, i dialoghi sono serrati e talmente assurdi che il lettore non potrà non divertirsi. Thompson in questo è geniale e vi farà venire la voglia di trovarvi nel libro, di conoscere il suo protagonista, che forse somiglia molto al suo inventore.

Per completezza devo aggiungere che il romanzo è accompagnato da una gustosa Piccola Enciclopedia Psichedelica, tra i cui autori risultano Alessandro Baricco, Gino Castaldo, Enrico Ghezzi, Fernanda Pivano e molti altri.

Inoltre, c’è da dire che Gonzo è un particolare stile di scrittura giornalistica, creato proprio Hunter Stockton Thompson. Il termine è stato coniato nel 1970 dal giornalista del Boston Globe Bill Cardoso, secondo il quale il termine indica l’ultima persona ancora in piedi dopo una maratona di bevute durata tutta la notte.

Associato al giornalismo il termine indica uno stile che “può essere veritiero senza dover essere rigidamente oggettivo. In cui si “preferisce curare più lo stile che la precisione e mira a descrivere le esperienze personali, le sensazioni, gli umori piuttosto che i fatti. Rappresenta uno sguardo diverso sulla realtà, teso a carpirne le sottili e intriganti manifestazioni, utile a concedere prospettive diverse a fatti e soggetti spesso cristallizzati e immobili nella loro descrizione pubblica”.

Vampiri e vampirismo, l’origine del fenomeno nel libro di Massimo Centini

Un’introduzione generale alla tematica, che aiuta il lettore a districarsi nella tradizione e ad approfondire la storia e la genesi dei vampiri

La nona tappa di Un anno tra le pagine, la challenge ideata con madame Rose su Instagram, prevedeva la lettura di un saggio. Poiché lo spirito di questa challenge è leggere i libri che abbiamo accumulato nel tempo, ne ho scelto uno breve, che avevo acquistato diversi anni fa e che tratta un tema particolarmente affascinante: i vampiri e il vampirismo. Chi non è affascinato dalla figura di Dracula, il vampiro che grazie a Bram Stoker e al fortunato film di Francis Ford Coppola ne ha cristallizzato la figura?

Se da un lato c’è stata una semplificazione del concetto di vampiro e vampirismo, dall’altra ad esso si sono aggiunte una serie di sfumature, evidenziandone l’ampiezza del tema. Quest’ultimo, infatti, è molto antico, attraversa i secoli e le culture di tutto il mondo.

Il libro che ho letto e che vi presento è stato scritto da Massimo Centini e s’intitola Il vampirismo (Xenia edizioni). Si tratta di un testo breve, di veloce lettura in cui l’autore ci fornisce una panoramica generale sulla tematica, mostrandone non solo le caratteristiche principali ma anche i suoi punti più controversi.

“L’autore di Dracula è riuscito a portare tra la gente comune l’immagine di una figura che dal mito e dal folklore era entrata nei tratti teologici e degli scienziati e dove sarebbe rimasta senza la mediazione della letteratura. Quindi l’avventura verso l’immortalità del vampiro ha inizio con l’esperienza narrativa: quasi uno snodo cruciale che connette la tradizione popolare a quella poetica”.

Come abbiamo già detto, la recente letteratura ha semplificato molto il concerto di vampirismo, il quale affonda le sue radici nelle culture e nelle credenze antiche. L’autore, infatti, pone in evidenza la difficoltà di stabilire un punto di partenza specifico sulla nascita del fenomeno, ma è certo che il vampirismo nasce e si sviluppa negli ambienti dell’Europa dell’Est.

Molto interessante è la comparazione che Centini con una serie di fenomeni, con i quali il vampirismo – come credenza, fatto religioso o di sangue – viene associato. Nello specifico l’autore parla del legame con il fantasma, con la Lilith ebraica, le streghe della tradizione antica, ma anche con gli sciamani, i demoni e i più recenti serial killer. Un capitolo del volume è dedicato anche all’Ordine del Dragone e al suo più famoso conte Vlad III.

Il volume, dunque, è un’introduzione generale alla tematica, che aiuta il lettore a districarsi nella tradizione e ad individuare una serie di elementi da cui partire per approfondire la storia e la genesi dei vampiri. Scrive Centini:

“Molti studiosi hanno dimostrato che il vampirismo è una cosa seria: argomento con molte sfaccettature, con le sue fonti, con la sua storia. Studiarlo è anche un modo per conoscere l’uomo: le sue angosce, il suo rapporto con la morte e il soprannaturale. Nelle sue tante espressioni, il vampiro non morirà mai, continuerà ad essere, malgrado tutto, una figura importante nella tradizione mitica”.

Segnalazione | “Rolling Stones. Non è solo rock and roll” di Guido Michelone

ROLLING STONES. Non è solo rock  and roll” di Guido Michelone è disponibile in tutte le librerie e negli store online

Rolling Stones. Non è solo rock and roll” di Guido Michelone edito da DIARKOS è un libro che si basa sui fatti, andando a cercare le tante storie e i rari aneddoti che riguardano un fenomeno dei nostri tempi, un modello che dagli anni sessanta del xx secolo viene seguito da ogni gruppo rock del pianeta.

Sinossi

Considerata la migliore rock band di ogni tempo, i Rolling Stones sono un simbolo sacro della cultura musicale (e non solo) del xx secolo. Raccogliendo l’eredità del blues afroamericano, le pietre rotolanti hanno costruito un sound innovativo, trasgressivo, selvaggio, teatrale, che tanto piaceva (e piace tutt’oggi) ai giovani ribelli. Questo è un libro sui Rolling Stones che usa la “lingua” dei Rolling Stones: dalle testimonianze dirette di vecchie e nuove generazioni di fan alle dichiarazioni dei sette membri originali; dall’analisi dei grandi album al commento di brani epocali; dai rari aneddoti di vita privata alla rassegna pubblica di critici e giornali, che sempre hanno mostrato ascese e cadute, vittime e carnefici, maschere e pugnali del “più grande spettacolo del mondo” dal secondo novecento fino a oggi. E forse anche più in là.

L’Autore

Guido Michelone è docente di storia della musica afroamericana all’Università Cattolica di Milano e di storia della popular music e di storia del jazz presso il conservatorio Vivaldi di Alessandria. Già collaboratore di testate quali «Musica jazz», «Ritmo», «Jazzit», è da vent’anni critico musicale per «Buscadero» e «Il manifesto». Ha all’attivo una decina di opere letterarie (narrativa, poesia, teatro) e una quarantina di saggi su jazz, rock, folk, colonne sonore, tra cui l’ormai classico il jazz-film. Ha pubblicato anche monografie su Beatles, Clash, Fabrizio De André e Vasco Rossi.

Segnalazione | “Mala Jin. Tulipani nel cemento” di Anna D’Auria

Mala Jin narra con grande lucidità il dramma quotidiano delle donne curde, bambine cresciute troppo in fretta, giovani guerrigliere pronte a difendere il proprio diritto alla vita

Il libro che segnaliamo oggi narra la storia delle donne curde costrette ad imbracciare le armi e a crescere in fretta per difendere il diritto alla vita. L’opera di Anna D’Auria si intitola “Mala Jin. Tulipani nel cemento” ed è edito dal Gruppo Albatros Il Filo.

Sinossi:

Accadde per la prima volta il giorno del suo quindicesimo compleanno: la sensazione di uscire dal proprio corpo e di guardarsi dal di fuori, quasi l’anima avesse preso una pausa per volgersi verso un altrove popolato di altre anime, che hanno ormai perso per sempre la propria dimensione corporea. È qui che Elena trova conferma a un sentimento che già da tempo albergava nel suo cuore: poco o niente della vita che ha condotto fino ad ora le appartiene, non il suo nome né il suolo che calpesta ogni giorno, perfino l’amore della donna che l’ha cresciuta come una figlia non è sufficiente a sopire quella sensazione di essere venuta al mondo per fare altro, qualcosa di più importante. Poche parole lasciate su un foglio – “devo tornare nella mia terra” – e poi l’inizio del lungo viaggio verso Muş, una delle zone della Turchia a prevalenza curda, alla riscoperta del proprio passato per dare un significato al proprio futuro… Intenso e coinvolgente fin dalle prime pagine, Mala Jin narra con grande lucidità il dramma quotidiano delle donne curde, bambine cresciute troppo in fretta, giovani guerrigliere pronte a imbracciare il Kalashnikov per difendere il proprio diritto alla vita, anche a costo di sopprimere per sempre ogni naturale istinto femminile.
Qui giunge a compimento la parabola di formazione della protagonista e, tra le asperità delle montagne dell’Anatolia e il cemento di città fatiscenti, sboccia alla fine un nuovo tulipano.

L’Autrice

L’Autrice:

Anna D’Auria è laureata in lettere classiche, indirizzo Filologico-Letterario, presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”. Attualmente insegna Latino e Greco al liceo classico ‘‘Plinio Seniore’’ di Castellammare di Stabia.
Ha ideato e condotto il format Lungo i sentieri della classicità trasmesso su Bom Channel (Aprile 2021). È autrice dei romanzi La carezza dell’Èidolon del mare (settembre 2020) e Skià. Il volto di un’ombra sul cuore (dicembre 2020).
Recentemente ha pubblicato la sua prima silloge poetica dal titolo Anthea. I fiori della vita (settembre 2021).