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Avrò cura di te, il libro di Massimo Gramellini e Chiara Gamberale

Avrò cura di te, edito da Longanesi, è un romanzo scritto da due autori italiani di grande fama, Massimo Gramellini e Chiara Gamberale. Di Massimo Gramellini è il primo libro che leggo, invece della Gamberale ho già letto Adesso e Qualcosa e forse proprio per la Gamberale che sono stata spinta ad acquistare il libro che mi accingo a raccontarvi.

coverIl romanzo ha una struttura molto particolare, perchè si presenta in forma dialogica. Si tratta, infatti, di un dialogo tra la protagonista, Gioconda detta Giò, e Filèmone, una voce che proviene dall’aldilà.

Giò è una donna si trentasei anni, con una situazione familiare alle spalle non semplice. Il suo modo di essere è assai particolare, ha un animo inquieto, ha provato un solo grande amore per un uomo, Leonardo, che ha sposato, ma che po l’ha lasciata.

Inizia, così, per Giò un periodo di smarrimento. Si trasferisce a casa dei nonni, morti a breve distanza l’uno dall’altra, che con la loro vita sono l’esempio del vero amore agli occhi di Giò.

Una notte la nostra protagonista, casualmente, trova un biglietto che la nonna aveva scritto al suo angelo custode per ringraziarlo e, prendendo spunto da quel biglietto, Giò decide di scrivergli e, cosa del tutto inaspettata, riceve la risposta dall’angelo custode, Filèmone appunto.

Da quel momento inizia un vero e proprio scambio epistolare tra i due, scambio che si rivela per Giò un percorso di comprensione di sè e delle proprie fragilità.

Filèmone si prende cura di Giò, la capisce, la ascolta, la fa riflettere su se stessa, sul marito, sui suoi genitori, sulla sua amica, ovvero su tutte le persone che ruotano nella sua vita.

Man mano che procediamo nella lettura vediamo come Giò impara a conoscersi, ad abbandonare i propri impulsi e ad ascoltare il cuore.

Non mancano i colpi di scena, che nel finale sorprendono il lettore.

Questo libro, semplice da leggere, coinvolge il lettore e, in un modo o nell’altro, in un personaggio o in una vicenda sarà portato a sottolineare le frasi per appuntarle come promemoria o consigli per il proprio percorso di vita.

Di seguito ve ne propongo alcune tra le tante che ho io ho sottolineato:

Non è facile individuare il proprio talento, Gioconda. Bisogna avere la pazienza di cercarlo dentro di sé, mettendo a tacere i pensieri per ascoltare la voce dell’intuizione. Ma non basta neanche trovarlo, se poi ti manca il coraggio di accettarlo, magari perché non è uno di quelli che procurano successo e denaro.

La leggerezza non è parente della superficialità, a differenza di quanto sostengono i superficiali che scambiano la pesantezza per profondità di pensiero. E aiuterà la pazienza a cambiare il suo punto di vista sulle cose.

Cara Giò, ricordi il mito della caverna di Platone che non studiasti al liceo? (…) Gli schiavi fissano le ombre proiettate sulla parete e le prendono per vere. Finché uno di loro spezza le catene, esce dalla caverna e vede la realtà. Platone aveva intuito che la riscossa di ogni uomo comincia dalla rottura di un’abitudine: dal cambiamento del punto di vista.

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Adesso, il romanzo di Chiara Gamberale

… e adesso? Così termina il romanzo di Chiara Gamberale “Adesso”, edito da Feltrinelli. Dopo “Qualcosa”, romanzo di cui vi ho già parlato qualche tempo fa, mi è venuta la voglia di acquistarlo, seguendo il consiglio di tanti lettori che me lo hanno suggerito. Rispetto alla lettura precedente, ci troviamo di fronte ad un modo di scrivere molto diverso.

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I protagonisti sono Lidia e Pietro e il lungo percorso che li porta ad innamorarsi. Ma l’amore che ci viene descritto non è quello giovanile, non ci troviamo dinanzi ad una travolgente storia d’amore, ma facciamo i conti con le ansie, fragilità, ripensamenti di chi, ormai già adulto e con un passato sentimentale difficile, cerca di riaffacciarsi ai sentimenti. Infatti, quella di Lidia e Pietro potrebbe essere una normale storia d’amore se non tornassero prepotenti i fantasmi degli amori passati.

Lidia lavora nello spettacolo, ha un carattere estroverso, forse anche troppo, tende ad innamorarsi intensamente nonostante abbia un ex marito dal quale non ha tagliato il cordone ombelicale. Pietro è un preside con un carattere che è l’esatto opposto di quello di Lidia. Ha una bambina e una ex moglie, che lo ha lasciato per andare in convento e seguire la sua vocazione monacale. Entrambi sono scottati da quanto vissuto in passato e, nonostante la vita proceda in avanti, non riescono a lasciarsi andare, restando incagliati tra le maglie del passato fatto di abbandoni, di delusioni, di perdite e le insidie che il futuro potrebbe nascondere. La paura li blocca, non gli dà quel giusto grado di incoscienza tale da garantire il lancio nel vuoto. Solo quando i protagonisti capiranno che il passato non esiste più – o se esiste è ciò che li ha resi quello che sono ora – così come il futuro che è tutto da scrivere, potranno vivere quell’”adesso” che è la sintesi di tutto il tempo e di tutte le esperienze necessarie ad affrontare un domani insieme.

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Chiara Gamberale. Credits: Vittorio Zunino Celotto/Getty Images

Con questo romanzo la Gamberale dà prova di una scrittura originale. Il tema dell’amore è infatti trattato da un punto di vista interno, sono i personaggi stessi che ce ne parlano e lo fanno in una maniera del tutto atipica. Se ci aspettiamo un racconto lineare siamo fuori strada perché l’autrice intervalla forme di scrittura differenti. Incontriamo paragrafi tradizionali, dialoghi, ma anche mail, sms, una sola parola in una pagina, ma anche i curricula sentimentali dei protagonisti, i quali ci aiutano a comprendere il loro background. Al termine di questo romanzo impariamo una cosa: la nostra vita è adesso, non ieri o domani e come dice la Gamberale:

È che ci sono sette miliardi di persone, al mondo.

Ma fondamentalmente si dividono in due categorie.

Ci sono quelle che amiamo.

E poi ci sono tutte le altre.

Non sprechiamo il nostro tempo e non facciamoci scappare quelli che amiamo.

“Qualcosa” di Chiara Gamberale

Se avete amato Il Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupéry, amerete anche Qualcosa di Chiara Gamberale, edito da Longanesi. Perchè? Perché Chiara Gamberale ci ha regalato una favola vera e propria, con personaggi di pura fantasia, un po’ bizzarri, ma che ci aprono gli occhi su questioni che riguardano il nostro modo di vivere e agire.

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Qualcosa di Troppo è la protagonista di questa storia. È una principessa che si è guadagnata “sul campo” questo nome, perché fin dalla nascita ha messo in evidenza la sua caratteristica principale: l’eccesso. Qualcosa di troppo esagera in tutto, ride troppo, gioca troppo, piange troppo, è troppo in ogni cosa che fa… Il dolore improvviso per la morte della madre le provoca un buco nel cuore che non sa rimarginare. Così prende a vagare per il regno smarrita, fino a quando non incontra il Cavalier Niente, il suo opposto. Lui le insegnerà il dolce far niente e ad apprezzare il silenzio e la noia. Ad un certo punto Qualcosa di Troppo si ribella a tutto questo e si tuffa in Smorfialibro, un nuovo modo di comunicare attraverso finestre e lenzuola, con le conseguenze del caso. Giunta nell’età giusta per il matrimonio, vengono selezionati cinque pretendenti per lei. A turno si innamora di ognuno di loro, ma ben presto si stancherà di tutti e sentirà la nostalgia del Cavalier Niente, il quale è l’unico in grado di farle capire che «è il puro fatto di stare al mondo la vera avventura».

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Qualcosa di Troppo e il Cavalier Niente, illustrazione di Tuono Pettinato

Chiara Gamberale con questo libro ci ha consegnato un bell’insegnamento: spesso cerchiamo di riempire in maniera esasperante le nostre vite, evitando di porci le domande importanti su cosa effettivamente e realmente ci interessa spendere le nostre energie e qualità. Spesso rincorriamo mode, tendenze, per ritrovarci con un mucchio di mosche o con la triste consapevolezza di aver perduto solo del tempo prezioso. Presi da tutto quello che ci circonda, offuscati dalla vista delle vite altrui si perde il piacere di scoprire se stessi, la propria bellezza, le proprie emozioni, perdendo a volte anche la capacità di riconoscere nell’altro l’amico, quell’amico che può salvarci dal vivere una vita fatta “di troppo”.

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Qualcosa di Troppo, illustrazione di Tuono Pettinato

Qualcosa è un libro bello, da consigliare a tutti, giovani e adulti. È una lettura piacevole e spesso divertente, che con ironia tratta temi importanti del nostro vivere quotidiano. Si legge velocemente e si fa rileggere più di una volta, grazie anche alle allegre illustrazioni di Tuono Pettinato, ovvero Andrea Paggiaro, uno tra i più quotati autori di fumetto italiani. Non perdetelo!

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Chiara Gamberale, foto di Laura Penna

Maggio, mese perfetto per leggere all’aperto

Il mese di maggio è perfetto per la lettura. Forse tutti i mesi lo sono, ma a maggio è possibile uscire in giardino nelle ore più calde, su un bel terrazzo o in un parco pubblico e rilassarsi con una buona lettura.

Per questo mese vi consiglio cinque libri che possono soddisfare varie esigenze di lettori diversificati, non li ho letti tutti; spero di farlo presto e di condividerne con voi le storie. In attesa di parlarvi anche di altri titoli e argomenti sempre legati al mondo dei libri, vi presento i suggerimenti del mese:

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Qualcosa di Chiara Gamberale edito da Longanesi. A metà strada tra la fiaba e il classico, questo libro si presenta come una originale riflessione sull’amicizia, sul dolore, sull’amore e sul alcuni aspetti della vita. La protagonista è la Principessa Qualcosa di Troppo che ha la caratteristica o difetto di essere senza limiti, ride e piange troppo o desidera troppo. Nel suo percorso la Principessa incontra il Cavalier Niente e grazie a lui scopre una serie di valori che, fino ad allora, aveva rifiutato. Le avventure della Principessa Qualcosa sono piacevoli da leggere, anche grazie alle belle illustrazioni a colori di Tuono Pettinato, lasciando al lettore la riflessione su temi importanti.

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Dance dance dance di Murakami Haruki, edito da Einaudi nella collana Super ET. Il protagonista di questo romanzo è un giornalista freelance costretto per delle circostanze a improvvisarsi detective. Ad accompagnarlo c’è una giovane donna dai poteri paranormali in una Tokyo che Murakami descrive nelle sue sfaccettature notturne e iperrealistiche. Chi ama il mistero e la scrittura di Murakami, autore pluripremiato, ma schivo e riservato, con questo romanzo potrà godere di una lettura veramente coinvolgente.

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Rimanendo nello stesso genere è il romanzo di Jöel Dicker, La verità sul caso Harry Quebert, edito da Bompiani. Un professore universitario accusato di omicidio, uno scrittore con il blocco della scrittura, le indagini per scoprire la verità sono gli elementi che condiscono questo romanzo. Un thriller potente, che vi terrà incollati al libro e se poi proprio non vi va di leggerlo, potete sempre guardare il film, ma non dimenticate di farmi sapere se è più bello il film o il libro.

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Maggio evoca le scampagnate, passeggiate all’aria aperta, trekking ed escursioni tra la natura, la storia e l’arte. Se avete voglia di combinare tutto questo, vi consiglio il libro di Paolo Rumiz, Appia, edito da Feltrinelli nella collana Narratori. Non si tratta di una guida turistica, ma della narrazione di un viaggio fatto a piedi dall’autore. In compagnia di amici, Paolo Rumiz, noto giornalista di “la Repubblica”, ha percorso la via Appia e ce la racconta in questo libro come se fosse una sorta di diario di viaggio, facendoci scoprire luoghi, città, storia, arte… un racconto quello di Rumiz che parla del bello, ma anche di quello che non va, senza però farci passare la voglia di viaggiare e conoscere.

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Se dei libri consigliati fino ad ora non ve ne piace nessuno, allora vi suggerisco Il profumo delle foglie di tè, di Dinah Jefferies, edito da Newton Compton. Il romanzo è ambientato nella Londra degli anni ’20 e la protagonista è una giovane donna che, dopo un matrimonio per procura, si trasferisce su un’isola lontana dove il marito conduce i suoi affari. La vita matrimoniale non è quella che Gwen immagina e nemmeno suo marito sembra essere più l’uomo di cui si era innamorata tempo prima. Gwen trascorre molto tempo sola, dedita a governare le faccende domestiche e la servitù, ma la casa in cui vive sembra nascondere dei segreti inaccessibili. La vicenda si complica quando la protagonista partorisce e dovrà prendere una decisione importante… non vi svelo niente di più, vi rimando alla lettura di questo libro che è stato tradotto in diciassette paesi, registrando uno straordinario successo editoriale.

Non mi resta che augurarvi una buona lettura e attendere i vostri commenti e perché no, i vostri suggerimenti di lettura.

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