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SEGNALAZIONE | Frammenti di tempo, il fotolibro di Zino Citelli

Frammenti di tempoè il fotolibro di Zino Citelli, edito da Informazione libera. Ritratti in bianco e nero e a colori che imprigionano il tempo. E ancora: oggetti, paesaggi momenti di vita che restano immortali.

Il libro:

Il libro è suddiviso in due parti: una carrellata di foto in bianco e nero che ritraggono momenti di quotidianità senza tempo e una seconda parte con foto a colori, che rimarcano l’essenza della professionalità e della bravura di Zino Citelli, un fotografo che usa i sentimenti, aldilà della tecnica e della bravura, per cogliere istanti di vita. Il fotografo riesce a dare alle sue immagine un’anima, grazie alla sua personale selezione, intrisa di semplicità e sensibilità.

L’autore:

Zino Citelli nasce nel febbraio del 1961 a Palermo. È laureato in economia e fin da piccolo è stato fortemente attratto dalla fotografia. La curiosità è una predominante del suo carattere e questo lo spinge ad osservare con interesse tutto quello che lo circonda. Non è ossessionato da uno stile fotografico in particolare ed è alla costante ricerca di scene da fotografare. Non è difficile quindi, trovare tra i suoi scatti svariati temi frutto di attenta osservazione del mondo ed i suoi movimenti a 360 gradi. Dopo anni dedicati alla fotografia ed all’apprendimento della tecnica, esercita questa attività con grande amore ed alcune sue immagini, sono delle rappresentazioni della sua stessa anima. Ha partecipato a concorsi fotografici ottenendo riconoscimenti e pubblicazioni su autorevoli riviste, collaborando anche con alcune testate giornalistiche nazionali per alcuni progetti fotografici. Ha perfezionato gli studi sul trattamento delle immagini digitali PP, presso la scuola Nazionale di Roma.

La casa editrice:

Informazione libera è nata a Palermo il 9 febbraio 2018. L’idea è di un gruppo di professionisti, tra medici, insegnanti, creativi, artisti, giornalisti per dare spazio alla creatività, a chi ha voglia di esprimersi, di disegnare con le parole. Chi ha voglia di raccontare, di esprimersi raccogliendo le proprie idee: inchieste, fotolibri, racconti, gialli e molto altro, tutto  in un contenitore meraviglioso: il libro. Una casa editrice che non ha grandi pretese, se non quelle di dare voce a chi ha una passione e la vive forte sulla propria pelle.

Il racconto del lunedì: Volti

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“Spesso capita di rivedere luoghi o persone che un tempo trasmettevano particolari emozioni e che a distanza di anni sembrano o perdute o appaiono esagerate perché amplificate da occhi infantili o cuori giovanili”.

Questa citazione che aveva letto in un libro di Modiano, lo ossessionava. Sembrava essergli attaccata addosso come la sua ombra; non riusciva a liberarsi dai ricordi. Capitava che a fine giornata si sentisse completamente privo di forze. Sembrava che i suoi pensieri per realizzarsi e per continuare a rimanere vivi gli consumassero tutte le energie. La sua mente era stanca, il suo corpo senza energie, i suoi occhi non erano più in grado di vedere. La mente mischiava il ricordo al desiderio, l’esperienza ad una realtà deludente, producendo sentimenti che lo portavano allo sconforto e all’incapacità di reagire. Era stanco di lottare, era stanco di sperare che il domani potesse riservagli qualcosa di migliore perché le sue attese erano sempre e puntualmente smentite. I principi di lealtà, di sincerità, di altruismo in cui credeva venivano, ogni volta, schiacciati dalla prevaricazione, dall’incompetenza, dall’ignoranza viziata di chi riusciva a trovare una via di uscita o una via privilegiata per ottenere ciò che non gli spettava.

Tutto questo, insieme alla incapacità degli altri di capire la sua vera natura, portarono Benjamin a isolarsi, ad allontanarsi da quel mondo che non sentiva più suo. La piazza in cui da bambino aveva giocato, in cui aveva trascorso le estati a chiacchierare con gli amici, in cui si era innamorato ora sembrava il luogo del patibolo, in cui passando si viene additati, giudicati e condannati. Le persone sembravano cambiate, intente a tessere le trame esclusivamente dei propri interessi… forse erano sempre state così, ma solo ora le aveva viste oltre la loro maschera.

Le giornate sembravano trascorrere sempre uguali, a cambiare erano solo le stagioni, ma, come le ore, ritornavano simili a se stesse, con le loro imperfezioni e bellezze. Non c’era possibilità di cambiare le cose, l’unica alternativa erano le escursioni in quei luoghi che gli permettevano di capire la verità delle cose. Gli bastava uno sguardo, un gesto di un uomo anziano, le grida al mercato di chi vendeva la verdura a dargli la speranza che la vita è qualcosa di concreto, di sensato e non un accidente capitato per caso. Fu in una di quelle strane passeggiate che raccolse, in uno scatto fotografico, gli occhi di un bambino che lo guardavano con meraviglia, con il desiderio di sapere e di conoscere.

Fu quella la scintilla che riaccese la voglia di tornare a sperare, di uscire dall’immobilismo. La pubblicazione di quella fotografia su una community di fotografi gli diede una notorietà inaspettata e la possibilità di intraprendere un nuovo percorso professionale. Quando tenne la sua prima intervista ad un giornale che si occupava di fotografia internazionale, alla domanda sul perché avesse iniziato a fotografare volti, rispondeva: nei volti e negli occhi delle persone ritrovo la speranza e la possibilità di dare un senso alla mia esistenza; la fotografia è una via d’uscita, la mia via d’uscita.

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Foto di Carmine Petruccelli