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Le Marche del dopoguerra e una saga familiare nel romanzo di Giulia Ciarapica

È da un po’ di tempo che dovevo parlarvi di Una volta è abbastanza, il romanzo di Giulia Ciarapica, edito Rizzoli. Giulia non è nuova della scrittura, scrive per Il Foglio e per Il Messaggero, ha un blog culturale e ha già all’attivo un’altra pubblicazione “Book blogger. Scrivere di libri in Rete: come, dove, perché”, edito Franco Cesati Editore, ma questo è il suo primo romanzo.

Una volta è abbastanza è il primo volume di una trilogia, ambientata a Casette d’Ete, nelle Marche, nel secondo dopoguerra. Questo è il primo elemento che mi è piaciuto della storia: una ambientazione reale, non immaginaria, fatta di luoghi che Giulia conosce bene e che ha conosciuto e visto attraverso il racconto di chi l’ha preceduta. E nelle descrizioni, pur non essendo minuziose o barocche come un romanzo proustiano, riusciamo benissimo a vivere quei luoghi come se stessimo lì nella storia.

Questo è possibile, oltre per l’intreccio accattivante, soprattutto grazie alla bravura dell’autrice, il cui tratto stilistico mi ha ricordato molto gli autori del Verismo come Verga e Capuana. A questo si aggiunge l’amore sviscerale che Giulia ha per la sua terra, amore che si legge in ogni riga, in cui vi è l’eco di voci, profumi e odori di un tempo, che grazie a questo romanzo non andranno perduti. Un altro aspetto che mi ha colpito è la scansione temporale. In questo romanzo abbiamo la percezione reale del tempo che passa, dalla singola giornata, ai mesi e agli anni. Non credo sia un aspetto molto facile da rendere in una storia. In questo, secondo me, Giulia è stata molto brava.

Ma di cosa parla il libro? Ecco la trama:

L’Italia è appena uscita dalla guerra. A Casette d’Ete, un borgo sperduto dell’entroterra marchigiano, la vita è scandita da albe silenziose e da tramonti che nessuno vede perché a quell’ora sono tutti nei laboratori ad attaccare suole, togliere chiodi, passare il mastice. A cucire scarpe. Annetta e Giuliana sono sorelle: tanto è eccentrica e spavalda la maggiore – capelli alla maschietta e rossetti vistosi, una che fiuta sempre l’occasione giusta – quanto è acerba e inesperta la minore, timorosa di uscire allo scoperto e allo stesso tempo inquieta come un cucciolo che scalpita nella tana, in attesa di scoprire il mondo. Nonostante siano così diverse, l’amore che le unisce è viscerale. A metterlo a dura prova però è Valentino: non supera il metro e sessantacinque, ha profondi occhi scuri e non si lascia mai intimidire. Attirato dall’esplosività di Annetta, finisce per innamorarsi e sposare Giuliana. Insieme si lanciano nell’industria calzaturiera, dirigendo una fabbrica destinata ad avere sempre più successo. Dopo anni, nonostante la guerra silenziosa tra Annetta e Giuliana continui, le due sorelle non sono mai riuscite a mettere a tacere la forza del loro legame, che urla e aggredisce lo stomaco.

Una saga familiare con personaggi reali, che sono l’emblema del coraggio, dell’intraprendenza, della tenacia. Si sanno barcamenare nelle difficoltà e riescono a superare dolori, incomprensioni e sconfitte, perché loro hanno provato tutto questo sulla loro pelle, nel corso di una vita che non sempre è benevola.

Con questo romanzo, oltre a conoscere le vicende di uomini e donne che hanno saputo riscattare la propria esistenza, vediamo il riscatto di un’Italia malandata e di una regione, le Marche, meravigliosa e piena di tesori.

Una volta è abbastanza è una storia di speranza, di rinascita, in cui “conta solo ciò che resta. Al di là di tutto. Nonostante tutto”.