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Un 2020 ricco di sorprese e libri

In chiusura di questo 2020 vi sottopongo un mio personale bilancio di un anno difficile, ma ricco di letture, alcune della quali mi hanno particolarmente appassionata.

Il 2020 volge al termine…finalmente! È stato un anno difficile per tutti, che rimarrà impresso in ogni persona in tutti gli angoli del pianeta. Per me è stato un anno particolare: oltre all’ansia per questo difficile momento storico, si sono verificati tanti cambiamenti. Ho scelto di lasciarmi alle spalle una porzione del mio passato, che mi accompagnava con i conseguenti appesantimenti. Quando alcune situazioni non ci fanno più bene, lasciarle andare è più che necessario e ammetto che con me sta funzionando.

Il 2020, da amante dei libri, è stato un anno interessante. Ho conosciuto tanti autori ed editori. Tantissime sono state le collaborazioni con editori, autori e uffici stampa. Sarebbe complicato elencarli tutti, di sicuro ne dimenticherei qualcuno, commettendo un grande torto, ma ognuno di loro mi ha dato qualcosa, mi ha lasciato un insegnamento e mi ha arricchita umanamente e culturalmente.

Nonostante sia difficile citarli tutti, la fine dell’anno mi porta a fare un bilancio e a mostrarvi, seppur in maniera breve, in un elenco, i libri che mi hanno emozionata e che a ripensarli, mi emozionano ancora. In generale, è stato un anno di letture particolari, nel senso che per un periodo di tempo mi è sembrato di non trovare nessuna lettura veramente appassionante, ma quando meno me lo aspettavo sono arrivati libri e autori che sono diventati “libri del cuore”.

Ora vi propongo le letture che mi hanno colpita, sperando di non dimenticare nessuno:

Si aggiungono a questi libri alcuni che ho ancora in lettura e che non sono riuscita a terminare, ma che già metto tra i preferiti:

  • I Medici di Claudia Tripodi (ed. Diarkos)
  • 1918 L’influenza spagnola di Laura Spinney
  • Il conte di Montecristo di Alexandre Dumas (che devo ancora completare per il gdl #unannocondumas)

Il 2020 è stato un anno di scoperta e di conferme: tra le scoperte c’è stato Andrea Camilleri (iniziativa Contrada Camilleri), mentre tra le conferme c’è Agatha Christie (Read Christie per il secondo anno).

I libri letti nel 2020 sono una settantina, ma molti altri li ho ancora in lettura. Tra questi ci sono Gente del Sud e Moby Dick, che per cause di forza maggiore sto leggendo a tappe e sporadicamente. Leggere più libri contemporaneamente, un tempo, per me era una passeggiata. Ultimamente mi rendo conto di avere un po’ di difficoltà, anche perché il tempo che posso dedicare alla lettura sta diminuendo. Quindi, dal 2021, una volta smaltite le letture in corso, leggerò un libro alla volta.

Questo è il mio bilancio 2020, avrei potuto fare meglio, ma sarebbe potuta andare anche peggio. Il nuovo anno si preannuncia già ricco di belle letture, anche perché ho deciso di continuare a studiare i classici e approfondire argomenti e autori che amo. In chiusura, augurandovi un 2021 scoppiettante, è doveroso per me ringraziare gli Editori, gli Autori, gli Uffici Stampa, i miei compagni di letture e voi Lettori, che dal 2016 siete diventati tantissimi. Grazie di cuore ad ognuno di voi!

La lettera d’amore di Cathleen Schine

La lettera d’amore (Adelphi) di Cathleen Schine è il secondo libro che abbiamo letto con il Gruppo di lettura Instagram “Le Avvelenatrici”. Il gruppo nacque con la lettura del racconto di Dumas L’Avvelenatrice e ora continua con nuove letture condivise.

Per questo romanzo avevamo grandi aspettative e l’incipit mi aveva proprio entusiamata, ma…

La vicenda ruota attorno ad una libraia che, dopo aver divorziato, con la figlia sceglie di ritornare nella città d’origine, Pequot, dove apre una libreria e si stabilisce nella grande casa materna, che poco alla volta sta ristrutturando. Una mattina, come è suo solito, apre la corrispondenza e trova una strana lettera d’amore. Il mittente è un misterioso “Montone”, mentre la destinataria è una enigmatica “Capra”.

Cara Capra,
come ci si innamora? Si casca? Si inciampa, si perde l’equilibrio e si cade sul marciapiedi, sbucciandosi un ginocchio, sbucciandosi il cuore? Ci si schianta per terra sui sassi? O è come rimanere sospesi oltre l’orlo di un precipizio, per sempre?
So che ti amo quando ti vedo, lo so quando ho voglia di vederti. Non un muscolo si è mosso. Nessuna brezza agita le foglie. L’aria è ferma. Ho cominciato ad amarti senza fare un solo passo. Senza neanche un battito di ciglio. Non so neppure quando è successo.
Sto bruciando. È troppo banale per te? No e lo sai. Vedrai. È quello che capita, è quello che importa, sto bruciando.
Non mangio più, mi dimentico di mangiare, mi sembra una cosa sciocca, che non c’entra. Se ci bado. Ma non bado a niente.
Stanotte ho buttato il libro dalla finestra. Ho provato a dimenticare. Tu non vai bene per me, lo so, ma quello che penso non mi interessa più, a meno che non pensi a te. Quando sono accanto a te, davanti a te, sento i tuoi capelli che mi sfiorano la guancia anche se non è vero. Qualche volta guardo altrove, poi ti guardo di nuovo.
Quando mi allaccio le scarpe, quando sbuccio un arancia, quando guido la macchina, quando vado a dormire ogni notte senza di te, io resto, come sempre
Montone

Helen, questo il nome della protagonista, crede di essere lei la destinataria della misteriosa lettera, così inizia ad “indagare” su chi potrebbe essere il mittente. Questo ci permette di focalizzare l’attenzione sul mondo che circonda Helen, sui personaggi che affollano la sua vita e sulla protagonista stessa. Helen è una donna attraente, dal carattere un po’ strano. Sa essere dispotica e aspra, sa essere distaccata ma anche seduttrice. Si butta in una relazione scomoda e scandalosa, innamorandosi di Johnny, un ragazzo non è maggiorenne che lavora nella sua libreria. Tra i due ci sarà una passione travolgente, fatta di sotterfugi vari, ma che è destinata a finire nel momento in cui il ragazzo andrà via da Pequot.

Tutta la vicenda si svolge in estate e assistiamo a scene di vita che si svolgono tra la libreria e la casa di Helen, che ad un certo punto viene affollata di presenze femminili, poichè tornano a Pequot anche la mamma e la nonna della protagonista. Questi per me sono i personaggi migliori, soprattutto la nonna, stramba e originale nel suo modo di vivere la vita. I personaggi sono ben costruiti, non c’è niente da dire, ma la trama, soprattutto nella parte centrale mi è risultata un tantino lenta. Certamente l’autrice ha voluto dare attenzione alla psicologia di Helen, questa donna che si avvia all’età matura, ma che conserva una ribellione tipica della gioventù. Nel finale il romanzo ha acquistato qualche punto, il ritmo mi è sembrato più incalzante e mi ha lasciato anche il sorriso quando ho scoperto chi fosse il mittente della lettera. Ci sono tempi anche importanti, come la diversità di amare anche in maniera non convenzionale, ma nonostante tutto, il romanzo non mi ha convinta del tutto.