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«Jumanji» spegne 40 candeline

«Jumanji» compie 40 anni, stiamo parlando del libro da cui sono state tratte le fortunate trasposizioni cinematografiche

Vi ricordate il bellissimo film di JUMANJI uscito nel 1995 diretto da Joe Johnston, interpretato da Robin Williams, Bonnie Hunt, Kirsten Dunst e Bradley Pierce?

Subito dopo il film, tra il 1996 e il 1999, va in onda la serie televisiva d’animazione. Nel 2017 esce JUMANJI- BENVENUTI NELLA GIUNGLA come sequel di Jumanji, dove il gioco da tavolo, si trasforma in un videogioco; e nel 2019 JUMANJI: THE NEXT LEVEL come secondo sequel.

Non tutti forse sanno però che questi film sono tratti dall’omonimo libro per ragazzi scritto e illustrato da Chris Van Allsburg nel 1981 che compie 40 anni proprio quest’anno.

Illustrazione del libro

Secondo l’autore, la parola «Jumanji» in Zulu significa «molti effetti». Grazie alle illustrazioni surreali in varie sfumature di grigio e alla manipolazione dello spazio e della prospettiva, Chris Van Allsburg esplora il labile confine tra fantasia e realtà in una storia avvincente per lettori di tutte le età.

L’autore Chris Van Allsburg nasce a Grand Rapids, Michigan, nel 1949. Dopo aver studiato scultura decide di dedicarsi al disegno e nel giro di pochi anni sfonda nel mondo della letteratura illustrata. Dal 1980 si aggiudica due medaglie e una menzione d’onore al premio Caldecott: le prime per The Polar Express e Jumanji, diventato poi un famoso film nel 1995, la seconda per The Garden of Abdul Gasazi, il suo primo libro illustrato, pubblicato nel 1979.

Nel 1986 è scelto come candidato americano per il premio Hans Christian Andersen, il riconoscimento internazionale più importante per gli autori per l’infanzia, e nell’aprile 2012 riceve dall’Università del Michigan la laurea honoris causa in Lettere. Chris Van Allsburg ha scritto e illustrato 21 libri (alcuni dei quali sono stati tradotti e pubblicati in Italia da Salani, #logosedizioni e Il Castoro) ed è stato scelto per illustrare le copertine dei libri della serie delle Cronache di Narnia di C.S. Lewis, pubblicata da HarperCollins, e per tre libri per ragazzi di Mark Helprin.

Fonte immagine: https://it.wikipedia.org/w/index.php?curid=2547563

Segnalazione: “Nerone e il mistero della barba di rame” di Giovanna Arciprete

“Nerone e il mistero della barba di rame” è la storia di un bambino che decide di scoprire un mistero sul padre.

Nerone e il mistero della barba di rame” scritto da Giovanna Arciprete e illustrato da Andrea Camic è la novità di Edizioni Esperia. Scopriamolo insieme.

Sinossi

Questo libro non è un libro come gli altri. Narra di un bambino che decide di scoprire un mistero legato al nome del padre, che ha origini antichissime e di cui nessuno conosce la risposta.
Decide, perciò, con la sua combriccola di amici di svelare questo segreto. Per farlo si imbattono in
strani personaggi. Fin qui è un’avventura che vi terrà con il fiato sospeso, ma la “bomba” è che la storia si svolge nella Roma antica e il personaggio principale è…tenetevi forte: Nerone! Sì proprio lui, quello che dicono abbia incendiato Roma, ammazzato un sacco di gente e che cantava con un rospo nella gola.
Non c’è un film che non lo descriva come un pazzo furioso, grasso e brutto invece aveva i capelli color del rame e bellissimi occhi verdi. Alla fine dell’avventura, che ha le tinte di un giallo, viene anche raccontata la sua vera storia che in pochi conoscono. Così dopo averla letta potrete andare in giro (anche dalle maestre!) a raccontare chi è stato realmente Nerone: un uomo saggio, umano e anche un grande imperatore. Vi sembra poco?
Fermi la più secchiona della classe e a bruciapelo le chiedi: ”Secondo te Nerone era buono o cattivo?”. Stai sicuro che se scommetti vinci! Ti risponderà, sospirando: “Cattivo”. A quel punto la stendi. Vedi nessuno se lo aspetta, ma proprio a questo servono gli archeologi: sempre sporchi di terra e con le loro zappette scoprono la verità, come gli investigatori dei film che ricostruendo la scena del crimine individuano l’assassino.
Pensa sempre che anche i grandi del passato sono stati un tempo bambini, proprio come te, questo te li renderà più vicini e meno antipatici.

L’autrice

Giovanna Arciprete è un’archeologa e lo ha deciso proprio da bambina. Si è laureata, specializzata e ha conseguito anche un diploma di archivista in quel luogo misterioso che è l’Archivio Segreto Vaticano. Ha fatto indagini archeologiche, studiato i materiali degli scavi, ricercato documenti e libri sia in biblioteche che archivi polverosi. Le piace moltissimo studiare e trasmettere quello che ha imparato soprattutto ai bambini, che meritano tutto il suo rispetto come fossero piccoli studiosi. Attualmente collabora con il servizio educativo del Parco Archeologico di Ostia Antica. A questo proposito afferma sempre che per un’archeologa lavorare in quel luogo è come per un topo vivere in una gigantesca forma di formaggio. A proposito di cibo, l’autrice ha pubblicato L’olivo il più importante fra gli alberi e altri racconti per ragazzi.

SEGNALAZIONE | RELATIVO di Davide Skerl

Relativo di Davide Skerl, edito da Edizioni Underground?, è una raccolta di racconti brevi (più una sorpresa finale) da leggere tutta d’un fiato, 102 pagine. Evelyn ha disegnato sia la copertina sia l’illustrazione contenuta all’interno del libro.

Il libro inaugura una nuova serie dedicata al male e i racconti sono un vero e proprio pugno nello stomaco, crudi e feroci, che non vi lasceranno indifferenti. Non c’è redenzione per i personaggi, nessuna assoluzione, nessuno è innocente. I racconti, infatti, non parlano di un male assoluto o, peggio, di qualcosa di inumano o lontano da noi. No, i protagonisti di “Relativo” sono persone comuni, potrebbero essere i nostri vicini di casa, i nostri colleghi, i nostri amici o… Noi. Quelle che leggerete sono storie che hanno come argomento il male che rimane  relativo in  quanto strettamente legato a un’idea di bene distorta o comunemente non accettata. Il bene, infatti, non è assoluto. ​
Ripensate a quella volta inconfessabile in cui siete stati egoisti, falsi o avete fatto IL MALE solo per tenervi buona una persona. Magari convincendo tutti gli altri che sì, lo facevate a fin di bene…

Evelyn Valenziano

Evelyn Valenziano ha disegnato copertine e illustrazioni per Edizioni Underground?, Edizioni Open, autori self, cantanti, blogger, e anche per il numero di Viva mag di novembre 2018. Ha disegnato per T’immagini Onlus un album da colorare dato in dono ai bambini dell’ospedale San Bambino Gesù di Roma. Nel 2014 ha realizzato i disegni per lo spot dei campionati assoluti di Judo 2014. Ha frequentato un corso per scrivere sceneggiature di fumetti, “Scrivere a fumetti” presso il Circolo Gagarin di Busto A., con Adriano Barone e Alessio De Santa. Ha partecitato a mostre personali e collettive e ha ricevuto premi e riconoscimenti.

Per contattare Evelyn:

Il suo blog: https://evelynartworksblog.wordpress.com

Su Instagram: @EvelynArtworks

Su Facebook: https://www.facebook.com/evelynartworks

Su Twitter: https://twitter.com/EvelynArtworks

Mr Punch, una tragedia in versi e versacci

Non è la prima volta che vi parlo di Stefano Bessoni e da quando l’ho scoperto cerco di non perdere nessuna delle sue pubblicazioni. Pinocchio, Oz, Alice e Mr Punch sono alcuni dei suoi titoli editi da Logos edizioni.

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Illustrazione presente nel volume Mr Punch

Bessoni compie una operazione di rilettura dei classici per bambini – non solo per bambini se vogliamo essere precisi – estremamente interessante. Questa rilettura rende i suoi libri del tutto unici e originali. L’autore, oltre ad essere un illustratore eccellente, riesce a vedere nelle favole il risvolto della medaglia. Un volto diverso, macabro, bizzarro, inusuale, che forse non abbiamo mai saputo leggere nelle favole dell’infanzia.

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Copertina del libro

Nel suo Mr Punch si incontrano due personaggi, Pulcinella e il suo corrispettivo inglese, Mr Punch appunto, protagonisti del teatro dei burattini e della Commedia dell’Arte. Da dove nasce l’attenzione per questi personaggi ce lo dice l’autore stesso al termine del libro:

Io ho voluto raccogliere molte delle notizie e delle suggestioni sulle più famose incarnazioni di quella figura tanto arcaica quanto misteriosa e ho lavorato inizialmente su quella di Mr Punch, a me emotivamente ed espressivamente più vicina, poi mi sono avvicinato a quella di Pulcinella, scoprendo che in realtà era lui il prototipo originale di quella singolare progenie e che aveva aspetti molto più interessanti di quanto si possa superficialmente pensare, magari accomunandolo solo alle maschere della Commedia dell’Arte.

Così nasce un volume che, attraverso una narrazione in versi con rima baciata, racconta le gesta non proprio eroiche di Pulcinella e Mr Punch.

Ho cercato i canovacci delle tante rappresentazioni con i burattini e ho voluto costruire un mio personale spettacolo, dove i due personaggi nascono e vivono le loro avventure parallelamente, lontani geograficamente, come fossero due gemelli divisi prima ancora della nascita.

Bessoni ci narra le vicende di due figure dall’esistenza incerta e spregiudicata. Infatti, di essi scrive:

Li ho immaginati entrambi nati deformi, nati da un uovo e alle prese con una vita balorda e difficoltosa nei bassifondi di Londra e Napoli, tra truffatori, ladri e prostitute.

Una rilettura che incuriosisce e che fa riferimento alla profonda stratificazione culturale e antropologica legata ai due personaggi. I volumi di Bessoni, e in particolare Mr. Punch, sono belli non solo da leggere – il testo è sempre accompagnato dalla traduzione in inglese -, ma anche da guardare, perché sono arricchiti dalle “terrificanti” illustrazioni dell’autore.

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Illustrazione inserita in Mr Punch

Le illustrazioni di Carroll

Quando si parla di libri illustrati, si pensa subito alle favole per bambini. E l’opera di Carroll sembra avere, come dicevamo nel post precedente, i bambini quali interlocutori privilegiati. Un’opera che è, dunque, destinata a bambini richiede necessariamente un corredo illustrativo. Sappiamo che Carroll compose in una nottata il testo che poi regalò alla piccola Alice Liddell il Natale successivo, compreso di illustrazioni realizzate di suo pugno.

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Il manoscritto originale di Carroll (foto di Matt Rourke)

Carroll sentì la necessità di disegnare Alice e le scene per invitare l’immaginazione del lettore a costruire l’ambientazione o è semplicemente un tentativo di rendere più gradevole la lettura? Non è facile rispondere a questa domanda, forse sono esatte entrambe o ci saranno altre motivazioni, ma sicuramente esse rispondono ad una modalità comunicativa che in epoca vittoriana ha la sua discreta diffusione.

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Particolare del manoscritto di Carroll

Ma quali sono le caratteristiche delle illustrazioni delle opere di Alice? Innanzitutto bisogna dire, come è ben noto, che le illustrazioni più famose di Alice nel paese delle meraviglie furono affidate a John Tenniel in seguito alla richiesta dell’editore Macmillan, il quale decise di pubblicare l’opera ampliata e con le immagini. John Tenniel era considerato uno dei maggiori illustratori sia per le tavole delle favole di Esopo sia per la collaborazione con la nota rivista Punch, per la quale realizzava caricature e vignette satiriche.

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Copertina di Punch del 10 novembre 1855

Quando Tenniel disegna per Carroll sicuramente si esprime al massimo livello. Il tratto pittorico di Tenniel è netto, chiaro, preciso, anche se Carroll mosse qualche perplessità vedendo in Alice una qualche sproporzione nella testa e nei piedi, tratto che manterrà anche in altri personaggi.

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Alice disegnata da Tenniel

Questa caratteristica probabilmente è figlia dell’attività caricaturale dello stesso Tenniel. Ma il nostro illustratore può essere ben circoscritto, come lo stesso Carroll, nella corrente culturale del periodo. Forse in maniera alquanto ardita, possiamo affermare che in qualche modo Tenniel subisce le caratteristiche della Fairy painting, una corrente pittorica tutta di epoca vittoriana specializzata nella raffigurazione delle fate e del mondo incantato in cui persiste una quasi maniacale attenzione ai dettagli e alle atmosfere. Si diffonde in Inghilterra in pieno ‘800 un’altra corrente pittorica: il Preraffaellismo. Tenniel può essere considerato un Preraffaellita? La Confraternita dei Preraffaelliti si diffonde, come corrente artistica, con lo scopo di abbattere il messaggio di Raffaello Sanzio, considerato colpevole di aver esaltato l’idealizzazione della natura e sacrificato la realtà in favore della bellezza. I preraffaelliti sono molto vicini alla corrente simbolista e aprono la strada al decadentismo. È ipotizzabile che Tenniel tenesse in considerazione o che fosse in qualche modo influenzato da queste idee culturali che nascono e si diffondo in patria. Se si leggono bene le illustrazioni di Tenniel è possibile vedere, in una certa maniera, tutto questo. Carroll accusò Tenniel di non aver avuto in considerazione dei modelli:

Il signor Tenniel è il solo artista che abbia disegnato per me, ad essersi risolutamente rifiutato di servirsi di un modello e ad aver dichiarato di non aver più bisogno di un modello.

(Il passo è citato nella nota 1 al capitolo I nell’edizione Bur del 2010 a cura di M. Gardner)

In realtà, probabilmente, dei modelli li ebbe. Quando disegnò il personaggio del Re nel secondo volume lo rappresenta in un modo ben preciso: se si accostano le immagini, è possibile notare una certa somiglianza tra il Re disegnato da Tenniel e il Re di Cuori che troviamo raffigurato sulle carte francesi, disegno che è presente fin dal 1567 nella tradizione dei maestri disegnatori di Rouen, antico centro di produzione da dove presero origine molti elementi ancora presenti nei mazzi di  carte moderni.

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Illustrazione di Tenniel

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La raffigurazione del Re di Cuori sulle carte francesi di Rouen