… e adesso? Così termina il romanzo di Chiara Gamberale “Adesso”, edito da Feltrinelli. Dopo “Qualcosa”, romanzo di cui vi ho già parlato qualche tempo fa, mi è venuta la voglia di acquistarlo, seguendo il consiglio di tanti lettori che me lo hanno suggerito. Rispetto alla lettura precedente, ci troviamo di fronte ad un modo di scrivere molto diverso.
I protagonisti sono Lidia e Pietro e il lungo percorso che li porta ad innamorarsi. Ma l’amore che ci viene descritto non è quello giovanile, non ci troviamo dinanzi ad una travolgente storia d’amore, ma facciamo i conti con le ansie, fragilità, ripensamenti di chi, ormai già adulto e con un passato sentimentale difficile, cerca di riaffacciarsi ai sentimenti. Infatti, quella di Lidia e Pietro potrebbe essere una normale storia d’amore se non tornassero prepotenti i fantasmi degli amori passati.
Lidia lavora nello spettacolo, ha un carattere estroverso, forse anche troppo, tende ad innamorarsi intensamente nonostante abbia un ex marito dal quale non ha tagliato il cordone ombelicale. Pietro è un preside con un carattere che è l’esatto opposto di quello di Lidia. Ha una bambina e una ex moglie, che lo ha lasciato per andare in convento e seguire la sua vocazione monacale. Entrambi sono scottati da quanto vissuto in passato e, nonostante la vita proceda in avanti, non riescono a lasciarsi andare, restando incagliati tra le maglie del passato fatto di abbandoni, di delusioni, di perdite e le insidie che il futuro potrebbe nascondere. La paura li blocca, non gli dà quel giusto grado di incoscienza tale da garantire il lancio nel vuoto. Solo quando i protagonisti capiranno che il passato non esiste più – o se esiste è ciò che li ha resi quello che sono ora – così come il futuro che è tutto da scrivere, potranno vivere quell’”adesso” che è la sintesi di tutto il tempo e di tutte le esperienze necessarie ad affrontare un domani insieme.

Con questo romanzo la Gamberale dà prova di una scrittura originale. Il tema dell’amore è infatti trattato da un punto di vista interno, sono i personaggi stessi che ce ne parlano e lo fanno in una maniera del tutto atipica. Se ci aspettiamo un racconto lineare siamo fuori strada perché l’autrice intervalla forme di scrittura differenti. Incontriamo paragrafi tradizionali, dialoghi, ma anche mail, sms, una sola parola in una pagina, ma anche i curricula sentimentali dei protagonisti, i quali ci aiutano a comprendere il loro background. Al termine di questo romanzo impariamo una cosa: la nostra vita è adesso, non ieri o domani e come dice la Gamberale:
È che ci sono sette miliardi di persone, al mondo.
Ma fondamentalmente si dividono in due categorie.
Ci sono quelle che amiamo.
E poi ci sono tutte le altre.
Non sprechiamo il nostro tempo e non facciamoci scappare quelli che amiamo.