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SERIE TV | Penny Dreadful, un mix di leggenda e letteratura

L’articolo di oggi riguarda un tema che non ho mai trattato, ovvero le Serie televisive. Guardo Netflix da un po’ di tempo, ma non avevo mai affrontato nel mio blog, prima d’ora, questo argomento, anche perché non credo di possedere gli strumenti adatti per analizzare un film o una serie tv, però posso dire cosa mi è piaciuto e cosa non mi è piaciuto dell’uno o dell’altra.

Prendendo un po’ di coraggio, se così si può dire, vi parlo brevemente di Penny Dreadful, la fortunata serie tv di ambientazione horror, che ha avuto un grande successo e che continua a suscitare interesse.

È necessario dare alcuni dati tecnici: la serie è liberamente ispirata a La Lega degli Straordinari Gentlemen di Alan Moore, il famoso fumetto formato da un mix di letteratura e leggende horror.

Il titolo della serie, invece, prende il nome dalle omonime pubblicazioni, i penny dreadful, ovvero dei periodici diffusi nel Regno Unito nel corso del XIX secolo, a costo basso, i quali avevano lo scopo di divulgare il genere gotico. La serie televisiva, invece, è una produzione statunitense e britannica ideata da John Logan, la quale ha raggiunto tre stagioni per un totale di 27 episodi. L’ambientazione della serie televisiva è quella degli ultimi anni dell’età vittoriana e di una Londra fumosa, con i suoi ambienti sfarzosi e i bassifondi dickensiani.

Eva Green è Vanessa Ives 

La trama ruota intorno ad una giovane donna, Vanessa Ives – interpretata da una bravissima Eva Green – una donna intelligente, colta, affascinante, coraggiosa, ma il cui destino è volto alle tenebre e alla malvagità. Fervente cattolica, la sua anima è stata toccata dal demonio e, inevitabilmente, la sua vita sarà costellata di lotte contro le forze del male e per il superamento della sua stessa volontà. Vicino a lei ci sono una serie di personaggi presi in prestito dal mondo della fantascienza e della letteratura.

Timothy Dalton è Sir Malcolm Murray

C’è Sir Malcolm Murray interpretato da un affascinante Timothy Dalton. Questo personaggio perderà tutti gli affetti più cari e intraprenderà, insieme agli altri protagonisti, la lotta contro le forze del male, prima per salvare la figlia Mina e poi Vanessa. Dedito alla caccia di animali pericolosi in Africa, Sir Malcolm a Londra dovrà combattere oltre che con mostri in carne ed ossa, anche con i mostri della sua coscienza. Porta, infatti, sul cuore la morte dei suoi familiari.

Josh Hartnett è Ethan Chandler and Eva Green è Vanessa Ives 

Altro personaggio fondamentale per lo svolgimento e la risoluzione della vicenda è Ethan Chandler interpretato da Josh Hartnett. Si tratta di una via di mezzo tra Van Helsing e un Licantropo. Nelle notti di luna piena il suo corpo si trasforma e una forza incontrollabile lo porta a uccidere chiunque gli si presenti dinanzi. Tra lui e Vanessa ci sarà un legame particolare, dettato da una antica profezia.

Poi abbiamo una serie di personaggi che appartengono al mondo letterario: il Dr. Frankenstein con relative creature, Dorian Gray, Dr. Jekyll, Dracula e vari diavoli, streghe, alienisti.

Un personaggio che ho trovato molto simpatico è quello del Prof. Lyle (Simon Russell Beale), egittologo e conoscitore di idiomi antichi. Questo personaggio, come Dorian Gray, pone chiaramente la problematica della omosessualità, che all’epoca dei fatti narrati era considerata sconveniente. Infatti, il Prof. Lyle contrae un matrimonio per salvare le apparenze.

Simon Russell Beale è il Prof. Lyle

L’omosessualità è rappresentata in varie maniere, ma la costante discriminatoria è sempre presente, come lo è la discriminazione razziale. Non mancano altri temi come lo sfruttamento sessuale della donna o la povertà estrema di una parte della popolazione. Questi aspetti sono pure interessanti, ma l’aver buttato in un unico contenitore tutti questi elementi provenienti da mondi diversi, a mio avviso, fa perdere un po’ di credibilità all’intera opera. Io amo molto le serie e i film in cui si incrociano storie e leggende, ma con Penny Dreadful forse si è andati troppo oltre. Il finale poi me lo sarei aspettato più forte e meno poetico. Ma per la fotografia, i costumi e le scene (solo in parte girate in studio) il mio giudizio è positivo. Ho guardato ogni minimo particolare, gioielli, merletti, soprammobili, tazze, mobili e acconciature. Ho desiderato tutto ciò che si vedeva e soprattutto avere sulla parete della stanza una grande mappa geografica come si vede nello studio di Sir Malcolm.

 

Le nostre anime di notte | L’incanto della scrittura di Kent Haruf

Era da diverso tempo che desideravo leggere un libro di Kent Haruf. Molti, sui social, ne parlavano bene, ma non ancora mi ero decisa a prendere qualcosa di questo autore. Quando poi Caterina di Libri sul comodino mi ha calorosamente suggerito di leggere Le nostre anime di notte, sono andata in biblioteca e l’ho recuperato. Posso dire che si è trattato di amore a prima vista. L’ho letto in un pomeriggio e quando sono giunta all’ultima pagina avevo il magone. Era da tempo che non mi capitava di leggere un libro così delicato e che mi prendesse con tale intensità.

Le nostre anime di notte (NN Editore) narra la storia di un uomo e una donna anziani, che scelgono di vivere una curiosa esperienza di convivenza notturna. Addie Moore, una “donna di settant’anni, di corporatura media, con i capelli bianchi”, chiede a Louis Waters, ex professore in pensione, di trascorrere la notte insieme per riempire il vuoto creato dalla solitudine. I due, infatti, sono entrambi vedovi e anche se hanno dei figli, tuttavia questo sentimento ha preso il sopravvento.

Mi chiedevo se ti andrebbe qualche volta di venire a dormire da me. Cosa? In che senso? Nel senso che siamo tutti e due soli. Ce ne stiamo per conto nostro per troppo tempo. Da anni. Io mi sento sola. Penso che anche tu lo sia. Mi chiedevo se ti andrebbe di venire a dormire da me, la notte e parlare. (…) Sto parlando di attraversare la notte insieme… Le notti sono la cosa peggiore non trovi?

Dopo aver superato i primi dubbi, Louis accetta, andando contro i pregiudizi e le chiacchiere della cittadina di Holt in Colorado, dove i due vivono. Anche Addie è consapevole delle chiacchiere, ma il giudizio altrui non la scalfisce più, infatti dice a Louis:

Passa dalla strada, entra dalla porta principale. Ho deciso di non badare a quello che pensa la gente. L’ho fatto per troppo tempo, per tutta la vita. Non voglio più vivere così. Dà l’idea che stiamo facendo qualcosa di sbagliato o scandaloso, qualcosa di cui vergognarci.

Entrambi hanno un passato e una vita coniugale non proprio perfetta e le notti che trascorrono insieme a parlare, li aiutano a conoscersi meglio e a buttare fuori le cose belle e le cose brutte della vita trascorsa fino a quel momento. Compiono una scelta di libertà, che solo la vecchiaia ora gli consente di fare.

Chi riesce ad avere quello che desidera? Non mi pare che capiti a tanti, forse proprio a nessuno. È sempre un incontro alla cieca tra due persone che mettono in scena vecchie idee e sogni e impressioni sbagliate.

L’equilibrio di coppia viene scombussolato dall’arrivo a casa di Addie del nipotino, che viene lasciato dalla nonna poiché i genitori stanno attraversando un momento di crisi. Il figlio di Addie ha un carattere difficile, forse dovuto al peso che porta sul cuore, cioè quello di sentirsi colpevole della morte della sorella. Questo incide sul rapporto di coppia e di riflesso sul piccolo Jamie, che riacquista la serenità grazie proprio alla sicurezza che Addie e Louis gli trasmettono. Le cose belle, però, sono destinate a finire, così l’idillio termina quando Addie ha un incidente domestico, che poi diventa il pretesto per allontanarla da Louis.

La trama di questo libro è molto semplice, ma la prosa di Kent Haruf le dà una intensità e una profondità che non ci aspetteremmo. Questo romanzo ci insegna a non perdere le occasioni, che non è mai troppo tardi per realizzare un desiderio o recuperare il recuperabile. Ci parla di una forma di amore puro, che corre veloce e lento allo stesso tempo. Veloce per l’inesorabilità dello scorrere del tempo, ma lento perchè venga gustato con calma, con la lentezza della vecchiaia, in ogni sua sfumatura. Questo libro ci insegna la necessità di svuotare la vita del superfluo, dei condizionamenti, dei pregiudizi e di riempirla del buono e del bello. Ve lo consiglio!

E se vi piacciono i film tratti dai romanzi su Netflix c’è il film tratto da questo libro con Robert Redford e Jane Fonda nei ruoli dei protagonisti.

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