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RECENSIONE | Grass Kings. I re della prateria, un graphic novel in tre volumi

Il graphic novel di cui vi parlo oggi è stato recentemente pubblicato dagli Oscar Mondadori nella collana Oscar Ink. Sto parlando di Grass Kings. I re della prateria di Matt Kindt e Tyler Jenkins. Entrambi questi professionisti del disegno hanno all’attivo numerose opere di successo e il libro che ho letto è disegnato divinamente. Tutte le tavole sembrano degli acquerelli che ci trasmettono sentimenti, umori, tensioni e ricordi. Mondadori ci propone, ora, quest’opera, la trilogia completa raccolta in un unico volume.

Vediamo di cosa parla.

La trilogia ha come protagonisti i tre fratelli Grass, i quali vivono in una sorta di regno autonomo, il Regno della Prateria, appunto, che è in aperta contrapposizione con la legge costituita e con lo sceriffo della vicina Cargill. Il Regno della Prateria è apparentemente un agglomerato di catapecchie e camper abitati da fuorilegge, ma guardandola dall’interno è un vero e proprio stato autosufficiente con le proprie leggi e regole sociali.

A guidare il regno è Robert, il secondo dei tre fratelli, che però sembra aver perso parte del suo smalto dopo il dramma della scomparsa della figlia, presumibilmente morta annegata nel lago. Poi c’è Bruce, il fratello maggiore ed ex sceriffo di Raven, che trascorre le sue giornate a controllare il regno e a fare la ronda. Il terzo dei fratelli è il giovane Ashur, che con un suo amico Flipper ha fondato un gruppo. Il Regno è abitato, inoltre, da una serie di soggetti poco raccomandabili, ognuno dei quali ricopre un ruolo ben preciso, soprattutto in caso di attacco esterno.

E l’occasione per attaccare il regno della prateria è data allo sceriffo Humbert dalla fuga di sua moglie Maria, che si rifugia proprio nel Regno. Lo scontro tra il Regno e lo sceriffo è ormai guerra aperta e viene alimentato ancor di più dall’indagine ufficiosa che Robert e gli altri stanno conducendo per scoprire se è vero che nel Regno si nasconde un impunito serial killer.

Per sommi capi questa è la trama, anche se molte sono le sfumature, fondamentali per comprendere il lato psicologico dei personaggi e i motivi che li hanno spinti a rinchiudersi nelle leggi del Regno. Fino ad ora abbiamo parlato di leggi, quelle del Regno e quelle vere dello sceriffo Humbert; in realtà quello che salta all’occhio fin dalle prime pagine è che sono tutti personaggi borderline. Infatti, non è facile definire chi abbia veramente ragione e chi torto, chi sia dalla parte della legge e chi no. Altra cosa interessante è l’aver messo in evidenza un aspetto abbastanza diffuso nella cultura americana, ovvero rispondere alla violenza con altra violenza.

Per quanto riguarda il genere posso dire che questo graphic novel appartiene al genere thriller, sostenuto dai casi di omicidio irrisolti, ma in tutto questo non manca il tratto umano, sottolineato dalla sofferenza di Robert e Maria. Interessante anche il continuo uso di flashback che consentono una ricostruzione fin dalle origini di quella che è la fisionomia sia del paese che del temperamento dei personaggi. Una storia accattivante, che porterà alla scoperta dell’assassino, ma che lascia aperte delle questioni, la cui soluzione probabilmente non conosceremo mai.

Ringrazio @paroladiquattrocchi per avermi consigliato questa lettura

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