Nell’intervista a Carlo Gastone scopriamo non solo il suo libro ma facciamo un lungo e interessante viaggio nella Russia Imperiale, Teocratica e Patriarcale
Con l’intervista a Carlo Gastone, oggi scopriamo non solo un libro storico, ma anche la storia della famiglia del suo autore. Il libro si intitola Memoires Olga I. Korostovetz (1895-1993) – Diario di un’epoca e narra la “vita avventurosa della figlia di un diplomatico tsarista di successo, Ivan J. Korostovetz (1862-1932), noto personaggio di una Russia Imperiale, Teocratica e Patriarcale. Olga descrive abitudini e usanze locali anche in presenza di personaggi conosciuti in Paesi: quali la Cina, il Giappone, la Mongolia e la Persia. Ritrae suggestivi affreschi di vita quotidiana in ambienti molto particolari e narra, inoltre, i cambiamenti epocali a cavallo del ventesimo secolo che vengono da lei vissuti in prima persona e che stanno già ad indicare la fine inevitabile di un periodo storico giunto al suo termine”. Inoltre, molto accattivate il legame che c’è tra la protagonista e l’autore. Scopritelo nell’intervista.
Innanzitutto chi è Carlo Gastone?
Domanda difficile a cui rispondere! Credo che, in generale, per essere onesti con gli altri e sé stessi ci si debba basare su pochi elementi oggettivi e così trarre un profilo dell’individuo. Sono un ex dirigente industriale. Nato a Johannesburg in Sud Africa nel 1950. Provengo da una famiglia internazionale per origine ed elezione. Sono poliglotta. Ho passato una parte della mia infanzia, dove ho frequentato le scuole elementari, all’Avana Cuba e a New York Usa. Per quanto riguarda la genealogia e la storia potrei definirmi un “dilettante curioso”.
Il suo libro nasce da una scoperta, ce la può raccontare?
Si certamente con molto piacere! Il libro nasce dopo la morte di mia madre avvenuta nel gennaio del 2012 ed a seguito del ritrovamento di una vecchia valigia, appartenuta a mia nonna. Questo bagaglio conteneva documenti ed oggetti personali salvati dalla rivoluzione bolscevica nel 1917 quando Olga era venuta in Italia per sposarsi a Roma nel 1916 con un ufficiale della Marina Militare Italiana, Renato Strazzeri, conosciuto a Pechino dove era stato distaccato presso la Legazione d’Italia. Tra i vari certificati, fotografie e manoscritti rinvenuti, alcuni dei quali appartenuti a mio bisnonno, trovai alcuni quaderni che riportavano le sue memorie elaborate in francese.
Ci racconti brevemente il suo Memoires Olga I. Korostovetz (1895-1993)-Diario di un’epoca.
Tecnicamente è un’opera di 216 pagine contenente oltre che il testo anche svariate fotografie di valore storico perché firmate.
Sono racconti veri di una vita avventurosa della figlia di un diplomatico tsarista di successo, Ivan J. Korostovetz (1862-1932), personaggio noto di una Russia Imperiale, Teocratica e Patriarcale. Olga descrive abitudini e usanze locali anche in presenza di personaggi conosciuti in Paesi: quali la Cina, il Giappone, la Mongolia e la Persia. Ritrae suggestivi affreschi di vita quotidiana in ambienti molto particolari.
In queste “Memoires”, Olga racconta la storia della sua gioventù passata in parte in Russia ed in parte all’estero, al seguito del padre sino al 1916. Le memorie coprono il periodo che va dal 1895 al 1970 e sono un fresco condensato di storia vissuta in momenti alquanto difficili e avventurosi per quei tempi.
Cosa ha significato per lei ricostruire i fatti della sua antenata e gli eventi storici a cui il libro fa riferimento.
Dato per scontato il piacere, ha significato l’aver risolto problemi di carattere tecnico emotivo e di rispetto della storia.
Il primo è stato da me risolto adottando la formula della traduzione libera. Questa soluzione ha potuto meglio rappresentare in lingua italiana il significato delle sue affermazioni e il senso che ella avrebbe voluto dare a quanto scritto.
Il secondo ha comportato la verifica storica di quanto riportato nell’elaborato. Il processo di ricerca vero e proprio è iniziato leggendo le memorie stesse e alcuni manoscritti di mio bisnonno russo Ivan J. Korostovetz (1862-1932) diplomatico di successo della Russia Tsarista. Il metodo di ricerca successivamente adottato è stato quello di seguire i consigli di un buon amico che, oltre a essere un professore di fisica, era anche laureato in storia medioevale e membro del Collegio Araldico italiano – l’ing. Guido Guerri dall’Oro – e in seguito mettermi in contatto con i ricercatori accademici che avevano già scritto qualcosa su mio bisnonno. Oggi posso dire di essere in contatto epistolare con tre studiosi di cui uno in Mongolia, un altro in Russia e un terzo in Israele.
Naturalmente questo lungo processo, che è durato ca. 3 anni e che normalmente avrebbe dovuto essere considerato pesante e laborioso, è stato per me molto interessante e gradevole.
E di Ivan J. Korostovetz, quale idea si è fatto?
Da un punto di vista professionale, oltre a vari resoconti che si possono trovare nei testi e negli articoli dei vari ricercatori di storia, mi affido a quanto recita il suo epitaffio.
“L’emigrazione russa a Parigi apprezzò il suo contributo alla storia della diplomazia russa quando in un necrologio dedicato alla morte di I.Ya. Korostovets, il 14 gennaio 1933, gli dedicò le seguenti righe: “Un diplomatico russo eccezionale, noto per le sue grandi capacità e la sua brillante conoscenza delle lingue straniere … I.Ya.Korostovets è stato segretario della missione russa a Portsmouth, inviato russo a Pechino, Mongolia e Teheran, dove ha rappresentato gli interessi russi con immancabile abilità e brillantezza” (“Illustrated Russia”. No. 3. 14.01.1933)”.
Personalmente, da ciò che appare nelle memorie di sua figlia, da quanto letto e in generale dalle descrizioni che si possono trovare, penso che fosse una persona di successo, tutta di un pezzo non disponibile ai compromessi, molto colto, con un carattere difficile ma intellettualmente onesto. Per me emotivamente suscita simpatia e amore nonostante il riconosciuto caratteraccio.
Chi era Olga che persona viene fuori dal suo diario?
Anche questa è una domanda difficile a cui rispondere e data da me è sicuramente parziale. Me la sento tuttavia di poter confermare senza alcuna ombra di dubbio o paura di smentita che Olga Ivanovna Korostovetz, persona dolcissima e sempre sorridente malgrado le tragedie e le traversie passate durante tutta la vita (1 Rivoluzione e 2 Guerre Mondiali), era certamente una donna di una tempra eccezionale sia per la mente che per il fisico essendo riuscita a sopravvivere bene sino alla veneranda età di 98 anni mancando nel suo letto.
Qual è il suo rapporto con la Storia?
Non sono né uno specialista né un profondo conoscitore ma poiché sono molto curioso mi sono appassionato negli ultimi anni quando per forza di cose ho dovuto occuparmene più seriamente. Le cito un esempio concreto che mi ha obbligato a fare piacevolmente delle ricerche perché verrà pubblicato a breve e poi perché si tratta pur sempre della mia famiglia.
“Il libro intitolato Persian Arabesques, che verrà edito dalla Pathos Edizioni Srl di Torino, prevedibilmente entro la fine del primo semestre del 2021, é una pagina inedita della storia della diplomazia russa raccontata dal suo brillante protagonista Ivan J. Korostovetz (1862-1933) così come viene definito dal noto ricercatore russo Pavel N. Dudin (“one of its brightest representatives”). Egli narra in dettaglio gli ultimi eventi della sua carriera diplomatica 1913-1918, prima di dover andare in esilio per non essere imprigionato, riferendosi principalmente al periodo di permanenza in Persia quale Ministro Plenipotenziario Russo (1913-1915) ma non solo. Il testo, oltre ad essere considerato un importante documento storico in quanto classificato quale fonte primaria d’informazione dell’epoca, é di gradevole e interessante lettura in quanto descrive non solo le attività e gli eventi politici del tempo ma anche i costumi e le usanze locali di varia natura. Egli spazia dalla storia del paese alla geografia includendo delle pennellate sulle religioni regionali e sulla letteratura bizantino-persiana.”
Per finire perché il lettore deve leggere il suo libro?
E’ una storia autentica di una giovane donna con idee molto moderne per l’epoca che si svolge perlopiù all’inizio del secolo scorso. Le situazioni in cui si trova e agisce presentano dei profondi parallelismi con le stesse circostanze che solo oggi potremmo catalogare e definire moderne. A parte l’interesse storico e l’esposizione dei fatti che rende il testo quasi un romanzo, penso che, culturalmente, possa essere di interesse femminile per fare un raffronto oggi con contingenti complicati o quasi al limite dell’accettazione. Penso sia utile sapere e conoscere come certe circostanze dal sapore moderno venivano risolte in certi ambienti all’inizio del secolo scorso. Non mi dilungo oltre per non togliere il piacere della scoperta all’eventuale lettore e non suscitare troppo le ire del mio buon editore.