Il libro narra la storia di una giovane donna, Margherita, che fin da bambina ha sempre cercato di tenere al riparo le proprie emozioni dal mondo esterno
Il romanzo di oggi è stato scritto da Francesca Canosa e si intitola “Il profumo di Margherita“. La storia è ambientata ai nostri giorni e ci viene raccontata in terza persona.
Sinossi:
Narra la storia di una giovane donna, Margherita, che fin da bambina ha sempre cercato di tenere al riparo le proprie emozioni dal mondo esterno, tuttavia ogni volta che il suo animo è scosso, un eritema pudico le compare sul collo e sul volto, rendendola vulnerabile agli occhi altrui. Ha da poco perso il padre e il dolore che prova lo custodisce dentro di sé.
La madre, dopo la scomparsa del marito, è caduta in un’ oscura depressione, mentre la sorella minore Greta sta per partire per Milano, il più possibile lontana dai malinconici ricordi. Margherita accompagna Greta a Milano e si ferma un weekend con lei nella casa che ha preso in affitto, in condivisione con altri due studenti universitari: Mirka e Gioele.
L’incontro con quest’ultimo riduce in brandelli la docile vita della protagonista. Tra i due scoppia una passione travolgente e irrefrenabile consumata nel silenzio della notte, all’insaputa di Greta. Le sembra di rivivere la misteriosa storia di Amore e Psiche. Due sconosciuti che si donano l’uno all’altra senza barriere né limitazioni.
Ha inizio in Margherita un’incessante lotta tra la mente e la passione, tra la timidezza e la lussuria, tra il desiderio e la ragione. È spaventata poiché sembra non essere più in grado di darsi dei confini, si sente per la prima volta libera e in sintonia con la sua natura più autentica. Purtroppo la madre ha un infarto e lei è costretta a tornare a casa. Nei giorni di convalescenza di sua madre, ha modo di riflettere con distacco a tutto ciò che è accaduto. La ragione ben presto prende il sopravvento e, come un carceriere spietato, la rinchiude nella prigione di doveri e responsabilità.
Anche se ha la certezza che Gioele prova le sue identiche emozioni, decide di rimanere immobile, di non fare alcun passo verso di lui per ristabilire un contatto. Come se la sola idea di sfiorare la felicità fosse qualcosa di irraggiungibile. Passano i mesi e Margherita inizia a frequentare il medico che ha in cura la madre, Giulio. La storia sembra funzionare, se non che a un tratto sente il bisogno di rivedere Gioele, così riparte per Milano, ma scopre che sua sorella ha una storia con lui. Tra il dolore e la consapevolezza che tra loro sia definitivamente finita, rimasti soli, Gioele e Margherita, fanno l’amore con tutta la disperazione che solo un addio può contenere.
Tornata, s’impegna a costruire una relazione con Giulio e decide di concentrarsi nella stesura della tesi, sperando che lo studio possa allontanarla dal pensiero costante dell’amore perduto. In realtà avviene l’opposto, perché avvalendosi delle opere più emozionanti dei grandi Maestri dell’arte, dà alla luce un manifesto del sentimento per lui. La passione di Modigliani, la dolcezza di Chagall, l’inquietudine di Munch, la perfezione di Canova e l’incomunicabilità de Gli amanti di Magritte sono pezzetti di un mosaico che solo lei è in grado di ricomporre e decifrare.
Dopo la laurea ha un colloquio come correttrice di bozze presso una casa editrice di La Spezia. All’uscita è molto felice, non solo per l’esito positivo dell’incontro, ma soprattutto perché ad attenderla c’è Gioele. Lui sta ancora con Greta e Margherita con il medico, però per poche ore esistono solo loro due. Prima di congedarsi le confida che sta per lasciare l’Italia e che troncherà la storia con Greta, perché ama lei. Nonostante ciò, sono entrambi consapevoli che Margherita non ferirà mai la sorella rivelandole il tradimento.
Al rientro è svuotata di ogni pulsione emotiva, accetta la proposta di matrimonio di Giulio, ma a un mese dalle nozze, Greta scopre la verità. Tra le due c’è un duro alterco, la sorella minore è furibonda e lei, messa alle strette, le racconta tutto. Seppur stravolta e mortificata per averla ferita, Margherita si sente finalmente in pace con se stessa. Comprende che non è una donna perfetta, che ha compiuto molti sbagli e recato dolore a chi ama, ma deve accettarsi per come è, talvolta imperfetta altre volte inadeguata.
Impara a non temere più il giudizio altrui, a mostrare la timidezza senza nascondere le deliziose macchioline rosse che la identificano e la rendono la persona speciale che è. Manda in fumo il matrimonio con Giulio e parte per la Cornovaglia a riprendersi l’unica persona che l’aveva amata dal primo momento per come era.
L’autrice, Francesca Canosa si racconta
Ho 42 anni, sono laureata in Conservazione dei Beni Culturali, ho due figli, un cane, un gatto e un marito ingegnere. Sono nata a Roma, ma da vent’anni vivo a Sutri, un bellissimo borgo in provincia di Viterbo. È la prima volta che scrivo un romanzo e mi sono imbattuta in questa impresa senza riuscire a comprenderne fino in fondo le motivazioni. Forse ho semplicemente sentito la necessità di tirare fuori quello che mi tenevo dentro. L’incontro con un libro, “L’educazione” di Tara Westover, ha cambiato il mio cammino. La protagonista è stata una vera ispirazione. Mi ha fatto capire che ognuno può raggiungere grandi risultati se solo lo desidera e si impegna al massimo per ottenerli.
Leggo molto, amo il cinema e il teatro. A quest’ultima disciplina sono particolarmente legata poiché faccio parte di una compagnia teatrale amatoriale “I Guitti” di Sutri da vent’ anni. A volte come attrice, altre dietro le quinte. Dal connubio tra lettura e recitazione è stato possibile mettere in scena due opere (“Giulia 1300 e altri miracoli” e “La banda degli invisibili”) tratte dai romanzi di un bravissimo autore, Fabio Bartolomei, che ho avuto il piacere di conoscere.
Da qualche anno con mio marito abbiamo fondato anche una scuola di teatro per i bambini, perché crediamo fortemente che l’arte possa contribuire a mettere le ali e far sognare le nuove generazioni. Purtroppo per ora abbiamo dovuto interrompere i corsi, ma spero che al più presto si potrà ricominciare questa straordinaria avventura.